In una scuola di Roma lezioni con simboli massonici e violenze nei confronti di un alunno con disabilità.
Sono purtroppo frequenti i casi di violenza sui bambini durante le ore di scuola. E ad esercitare queste violenze – fisiche o psicologiche, talvolta entrambe – sono proprio coloro che vengono pagati per prendersi cura dei piccoli alunni: gli insegnanti. Qualche giorno fa nella Capitale è stata scoperta una chat di maestre che deridevano un bambino autistico
Mentre nella scuola Carlo Levi – sempre a Roma – una docente avrebbe chiesto agli alunni di una classe di seconda elementare di disegnare l’inferno e poi di scrivere i nomi dei compagni di classe che avrebbero voluto vedere morti. Oltre a questo la donna ha appeso il cartello della pausa pranzo alla corda della finestra del primo piano per cantare ai bambini “Guarda come dondolo”. Come non fosse abbastanza, la docente avrebbe aggredito un bambino affetto da disabilità. A denunciare questa situazione angosciante è stata la rappresentante dei genitori, la signora Tiziana Cagnazzo L’insegnante in questione, secondo le famiglie, avrebbe problemi di salute mentale e in più di un caso si è reso necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine. Sarebbe stata mandata via da altre scuole prima di arrivare alla Carlo Levi. Nonostante ciò non sono mai stati presi provvedimenti dalla dirigente dell’istituto e l’insegnante non è mai stata allontanata dalla scuola.
Quello descritto non è stato l’unico caso in cui la docente si è lasciata andare a comportamenti a dir poco anomali. Cagnazzo – intervistata da una radio locale – ha spiegato che in un’altra occasione la maestra aveva disegnato sulla lavagna dei simboli massonici e frasi senza senso. I genitori hanno presentato lamentele non solo alla dirigente scolastica ma anche all’assessore alla Scuola del Municipio Roma III, Paola Ilari e all’assessore Claudia Pratelli, oggi nella giunta comunale. Ma per il momento le proteste sono state lasciate cadere nel vuoto e la donna continua ad entrare in aula indisturbata. La rappresentante dei genitori, preoccupata, ha concluso: “La dirigente scolastica, anche davanti alle Forze dell’Ordine, ha dichiarato che quello è ciò che le passa il Miur e che per lei è un’insegnante come gli altri. L’ufficio scolastico regionale dice che la dirigente poteva intervenire sin dall’inizio bloccando la situazione, come hanno fatto altri dirigenti in altri istituti, perche questa docente altrove è stata allontanata”.