Cambiare idea di fronte ai fatti è lecito e, talvolta, doveroso. Ma c’è chi non ammette che, a distanza di anni, si possa avere un’opinione diversa. Il giornalista Roberto Saviano resta fermo sulle sue posizioni. Sempre.
Un vecchio proverbio recita: “Solo gli stupidi non cambiano mai idea”. Di fronte a fatti ed evidenze non solo è lecito ma è anche doveroso mutare la propria opinione. Tuttavia il giornalista e scrittore Roberto Saviano non sembra pensarla così. Infatti lautore di Gomorra non ha perso occasione per attaccare il nemici storici – Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi – per dichiarazioni fatte anni fa.
Non è certo un mistero che il Centrodestra in Italia sia sempre stato piuttosto vicino alle posizioni di Vladimir Putin anche sotto il profilo etico. La difesa dei confini, dei valori del proprio Paese, la difesa della famiglia tradizionale: sono sempre stati punti cardinali condivisi dal Premier russo e dai leader del Centrodestra italiano. Ma la guerra contro l’Ucraina ha rimesso in discussione tutto e anche Salvini, Berlusconi e Meloni non hanno esitato a schierarsi e a condannare gli attacchi contro il popolo ucraino. Ma per Saviano non va bene lo stesso: il passato ritorna come uno spettro per il giornalista. Il tempo non autorizza – a suo dire – un cambiamento di idee e di rotta. Dopo aver accusato il capo del Carroccio di ipocrisia e opportunismo per aver fatto visita ai rifugiati ucraini in Polonia, Saviano aggiunge anche Berlusconi e Meloni – e persino il pentastellato Beppe Grillo -alla lista nera.
In un lungo monologo, il giornalista afferma: “Dieci anni fa, tre anni fa, solo un anno fa certi politici italiani affermavano certe frasi che oggi mai si sognerebbero di pronunciare. Eppure i lati oscuri di Putin erano già alla luce del sole. Oggi Berlusconi, Meloni e Salvini si nascondono dietro un dito perché non serviva questa guerra per conoscere i crimini di Putin. Era già tutto chiaro”. Stando a quanto dichiara Saviano, ben prima dello scoppio del conflitto bellico con l’Ucraina c’erano già le prove che Vladimir Putin avesse fatto uccidere rivali politici e giornalisti. Una giornalista sarebbe stata fatta uccidere il 7 ottobre, giorno del compleanno del leader del Cremlino.
Il leader della Lega Matteo Salvini, in particolare – secondo Saviano – sarebbe reo di aver dichiarato nel 2015: “Cedo due Mattarella per mezzo Putin”. Che siano passati 7 anni poco importa per lo scrittore. Anche la Germania di Angela Merkel ha sempre intrattenuto rapporti politici con la Russia ma, a detta di Saviano, la Merkel non ha mai avuto un orizzonte di valori condiviso con Putin. Saviano non risparmia nemmeno il co-fondatore del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo il quale nell’intervallo temporaneo intercorso tra il 2007 e il 2017 – dieci anni di distanza – ha cambiato idea sul premier russo arrivando a definirlo un grande statista esperto in politica estera. Il giornalista ha concluso con un’affermazione molto forte: “In questi anni Berlusconi, Salvini e Meloni sono stati complici del regime putiniano che ha portato all’invasione dell’Ucraina”.