L’ex ministro Elsa Fornero fa il punto della situazione sulla guerra in Ucraina e azzarda ipotesi circa le possibili conseguenze per la nostra economia.
La guerra in Ucraina prosegue: Vladimir Putin, sanzioni o no, non sembra intenzionato a fermarsi. Anzi: continuare con le sanzioni potrebbe anche peggiorare la situazione. Le conseguenze per l’Europa e, soprattutto, per l’Italia potrebbero essere davvero devastanti considerando che il nostro paese dipende al 40% dalla Russia per il gas.
Qualche giorno fa il premier Mario Draghi a parlato di economia di guerra: in pratica il conflitto bellico avrà – e i primi segnali già ci sono – pesanti ripercussioni sui prezzi al consumo, sul costo delle materie prime, sulla stessa sopravvivenza delle nostre aziende. Sulla questione è intervenuta anche Elsa Fornero, ex ministro del Governo Monti celebre per la riforma sulle pensioni. Fornero, ai microfoni di Tagadà, su La7, ha dichiarato che la situazione è preoccupante e tutti, volenti o no, saremo costretti a forti limitazioni e sacrifici: “E’ una situazione abbastanza tragica in riferimento alla vita economica del Paese e influenza quanto deciso liberamente dalle singole persone in merito agli acquisti, e dalle imprese in merito ad attività di produzione, di investimento o di scambio: tutte queste attività possono essere toccate direttamente da norme che dicono: ‘Questo non lo puoi fare, questo lo puoi fare solo fino a questo livello e così via” – le parole dell’ex ministro.
Fornero si è soffermata su quanto potrebbe attenderci se la guerra tra Russia e ucraina andrà avanti ancora a lungo. Putin ha già annunciato che l’Europa se vuole continuare ad avere il gas russo dovrà acquistarlo in rubli: moneta che, ad oggi, ha un valore di cambio altissimo. Del resto le alternative sembrano non esserci: il presidente americano Joe Biden si è dichiarato già pronto a venderci il suo gas ma non sarebbe sufficiente a coprire l’attuale fabbisogno e, inoltre, ci costerebbe almeno il 20% in più rispetto al gas di Putin. Fornero ha proseguito: “Il passaggio a una economia di guerra è un cambio di paradigma molto importante che non ha delle conseguenze positive sulla vita di ciascuno di noi perché vuol dire intanto meno libertà, e la libertà è sempre un valore, ma soprattutto implica che si produca di meno. Siamo chiamati tutti a fare dei sacrifici“. Dopo due anni di restrizioni, due anni vissuti in Stato di Emergenza con forti limitazioni della propria libertà, agli italiani viene chiesto di fare ulteriori sacrifici. Fornero precisa che, come anticipato dal governatore della Banca d’Italia, molte imprese non terranno e dovranno chiudere e la vita dei singoli cittadini sarà – ancora – costellata da restrizioni.
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