L’ordinanza della Protezione civile prevede contributi mensili per ogni rifugiato che arriva dall’Ucraina. Incentivi economici anche per chi li ospita.
L’accoglienza comporta un’accurata pianificazione e anche non pochi sostegni economici: sia per chi arriva in Italia in fuga da una guerra sia per chi spalanca le porte di casa propria per accogliere uno o più rifugiati.
La Protezione civile ha emesso una nuova ordinanza per fare fronte a questa nuova emergenza derivante dal conflitto bellico tra Russia e Ucraina. L’ordinanza prevede che vengano erogati 300 euro mensili, pro capite, per ogni persona scappata dalla guerra che abbia fatto richiesta di protezione temporanea e che si sia arrangiata autonomamente per trovarsi una sistemazione, anche presso parenti o amici. Il sostegno potrà durare al massimo tre mesi a partire dalla data d’ingresso in Italia. Nel caso ci siano dei minori, verrà riconosciuto un contributo extra di 150 euro per ogni bambino di età inferiore ai 18 anni. Il contributo potrà essere erogato in contanti da un qualunque istituto di credito nel Paese. Nel caso in cui il rifugiato non disponga di un conto corrente, sarà sufficiente presentare un documento di identità e la ricevuta del permesso per la protezione temporanea rilasciata dalla questura competente. Il sussidio economico continuerà anche qualora il rifugiato trovasse un lavoro nel frattempo: il beneficiario può continuare a fruire della misura in godimento per un periodo massimo di 60 giorni.
Per chi non ha amici o parenti in Italia che possano ospitarli, il Governo sta provvedendo a creare una rete di accoglienza diffusa. Per incentivare le famiglie ad ospitare i rifugiati, è previsto un contributo di 33 euro al giorno per ogni persona accolta e assistita. Al momento gli ucraini giunti in Italia sono già 75mila: di questi circa 475 sono minori non accompagnati a cui andrà riservata una particolare attenzione. Le Regioni maggiormente interessate dall’accoglienza, ad oggi, sono Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Campania. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, i rifugiati ucraini vengono equiparati ai cittadini italiani: verrà rilasciato loro un codice fiscale e con quello si potrà accedere alle prestazioni sanitarie. Ad ogni Regione verrà riconosciuto un rimborso forfettario di 1.520 euro a rifugiato, per un massimo di 100mila unità.
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