Previsti incentivi economici per ogni nucleo familiare che deciderà di ospitare a casa propria i rifugiati che scappano dall’Ucraina.
I rifugiati in fuga dall’Ucraina arrivati in Europa sono più di 4 milioni e ne arriveranno altrettanti. L’Italia , per il momento, ha accolto 37mila donne, 28mila bambini e circa 6600 uomini. Ma le cifre sono destinate a lievitare, come da previsioni degli esperti dell’Onu. Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha lanciato un appello alle famiglie italiane affinché aprano le porte delle proprie case per ospitare i rifugiati ucraini.
Per incentivare le famiglie, il Governo Draghi ha deciso di dare loro un piccolo contributo economico: ogni famiglia riceverà 30 euro al giorno per ogni rifugiato che ospiterà. Gli albergatori, invece, attendono la stipula di contratti per la gestione dei rifugiati: bandi di gara pubblici attraverso i quali viene regolamentata – soprattutto a livello economico – l’ospitalità dei rifugiati in hotel, case e centri di accoglienza. Patrizia Rinaldis, presidente dell’Associazione albergatori riminesi, ha spiegato: “È da tempo che, come categoria, chiediamo la stipula di questi contratti. Ma dalla Protezione civile non abbiamo ricevuto risposte. Ad esempio, non si sa se i costi indicati siano comprensivi di Iva oppure no. Ma quello che più stona sono le spese stimate per ogni profugo al giorno, che andrebbero coperte dallo Stato: devo dire che sono davvero basse per un albergo. Del resto è proprio contro questi prezzi bassi che mi sono sempre battuta”.
Le cifre stimate per l’accoglienza dei rifugiati non sono certo esigue. Stando a quanto definito dalla Prefettura, le cifre cambiano a seconda che ad aprire le porte sia un centro di accoglienza collettivo o una singola unità abitativa. Nel primo caso – centri di accoglienza collettivi – è prevista una spesa complessiva di 33,47 euro al giorno per ogni rifugiato. Cifra composta da varie voci: 11,15 euro sarà la cifra che spetterà all’ospite mentre tutto il resto servirà per i servizi di trasporto, i pasti, le stoviglie monouso, e persino la Tari. Nel caso, invece, di centri di accoglienza composti da singole unità abitative ogni singolo rifugiato costerà allo Stato 28,74 euro al giorno. L’Esecutivo di Mario Draghi ha anche previsto la possibilità di dare 500-600 euro al mese direttamente al rifugiato ucraino nel caso egli o ella provveda da solo a trovarsi una sistemazione.