Il segreto per ideare delle password perfette a prova di Anonymous: ecco come proteggere correttamente cellulari e pc.
In un mondo in cui le nuove tecnologie si integrano sempre di più nella quotidianità degli esseri umani, occorre imparare a contrastare i rischi che ne derivano. La comodità di cellulari e pc è ormai nota a tutti, tuttavia bisogna ricordarsi che ogni dato salvato su un dispositivo tecnologico può essere esposto a rischio di hacker e truffatori online. Moltissime applicazioni vengono costantemente colpite da virus che portano ad un eliminazione di tutti i dati, o peggio all’acquisizione di questi ultimi per scopi illeciti. Cosa ci protegge da tutto questo? La risposta risiede nella fantomatiche password: delle key-word che molti sottovalutano, ma che in realtà sono l’unico muro che separa la nostra privacy, dai truffatori web. Scopriamo insieme come idearne una a prova di Anonymous.
Sicurezza e password: ecco come proteggere pc e cellulari
Prima di tutto, ci teniamo a sottolineare che le password devono essere sempre diverse tra di loro: l’errore più comune (e pericoloso) risiede nell’utilizzare un’unica password per tutti i siti e applicazioni online. Questo cosa comporta? Fondamentalmente, se quest’ultima venisse scoperta, vi esporrebbe ad un rischio enorme in quanto l’hacker in questione avrebbe accesso a tutti i vostri dati. Una volta chiarito questo, vediamo insieme i consigli utili.
Le password più forti in genere contengono almeno 8 caratteri che includono lettere minuscole, maiuscole, cifre numeriche e punteggiatura. Oltre a queste piccole accortezze, si possono utilizzare diversi metodi per ideare password inviolabili: prima di tutto, potreste usufruire di una poesia che sapete a memoria (ad esempio “nel mezzo del cammin di nostra vita”); sempre sulla base di questo, potete rendere il tutto ancora più difficile eliminando le vocali (per seguire l’esempio precedente “n$l m£zz$ d!l c*mm*n d$”); infine, un ultimo metodo consiste nel creare un proprio alfabeto segreto (sostituire le vocali con f+vocale – “nfel mfezzfo dfe cfommfin dfi” – sarebbe il cosiddetto ‘farfallino’). Insomma, a chi verrebbe in mente una password così complicata? Eppure è proprio questo il punto: la password deve essere qualcosa di assolutamente imprevedibile!