Le minacce di Vladimir Putin ora si rivolgono direttamente all’Italia e fanno tremare Palazzo Chigi. Le conseguenze per la nostra economia potrebbero essere di gran lunga peggiori del previsto.
Che Vladimir Putin non ci avrebbe fatto sconti lo avevamo intuito al primo pieno di benzina: i prezzi dei carburanti sono saliti alle stelle da quando siamo stati inseriti nella lista dei Paesi ostili. Del resto l’Italia dipende in misura importante dalla Russia per quanto riguarda il gas e nemmeno mettendo in campo tutte le possibili alternative potremmo soddisfare il fabbisogno nazionale qualora Putin decidesse di chiuderci i rubinetti. Se fino ad ora le minacce della Russia erano state indirette, ora il Cremlino ha rotto gli indugi e rivolgendosi direttamente a Palazzo Chigi ha dichiarato che se continueremo con le sanzioni alla Russia ci saranno conseguenze irreversibili. Lo ha affermato il direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov. Anche Dmitry Birichevsky, direttore del dipartimento per la cooperazione economica del ministero degli Esteri russo ha sottolineato che Mosca si sta preparando a rispondere a Stati Uniti e Unione Europea e non ha mancato di sottolineare che se la Russia decidesse di “chiudere” i rubinetti, l’Italia si ritroverebbe con il 40% in meno di gas dovendo far fronte con le proprie scorte, le centrali di carbone e nuove importazioni estere.
La Russia accusa, inoltre, l’Italia di ingratitudine facendo riferimento alle attrezzature speciali, ventilatori, mascherine e tute protettive che la Russia ha inviato nel momento clou della pandemia di Covid alle regioni settentrionali del nostro Paese. Paramonov ha sostenuto: “Nell’inviare una missione umanitaria sull’Appennino la Russia è stata mossa da un senso di compassione, un desiderio di aiutare il popolo italiano. E deprimente che ora, sullo sfondo dell’isteria anti-russa, le autorità italiane abbiano dimenticato tutto”. Il braccio destro del Ministro degli Esteri russo ci ha tenuto a precisare che Mosca, pur avendo il coltello dalla parte del manico, non ha mai utilizzato le esportazioni di energia come strumento per esercitare pressione politica e che le compagnie energetiche russe hanno sempre adempiuto pienamente ai loro obblighi e, tuttora, nonostante tutto, stanno continuando a farlo. Ma la dipendenza di Roma dagli idrocarburi russi è del 40-45% e un eventuale blocco sui avrebbe conseguenze devastanti per l’economia italiana e per tutti gli italiani.
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