Il nostro Paese è parte sempre più attiva nel conflitto bellico tra Russia e Ucraina. Una circolare inviata all’esercito lo conferma.
Bandiere di pace che sventolano dalle finestre del Paese, manifestazioni a cui prendono parte gli esponenti del Governo in cui si chiede che la Russia smetta di attaccare l’Ucraina. L’Europa che sostiene di essere per la via della diplomazia. Eppure c’è una circolare datata 9 marzo in cui si chiede esplicitamente di mettere un freno ai congedi e di are attività di addestramento orientate al combattimento bellico. Nella circolare – resa nota su Facebook da Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Sinistra Europa – si legge: “Valutare con attenzione i congedi anticipati, assicurarsi che reparti in prontezza operativa siano alimentati al 100%”, attività di addestramento orientate al warfighting, provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria”. Le disposizioni che, viene puntualizzato, sono da attuare con effetto immediato, arrivano dal capo di Stato maggiore dell’Esercito in una lettera, a firma del generale di brigata Bruno Pisciotta.
Il documento sarebbe dovuto restare ad esclusivo uso interno di carattere routinario, secondo lo Stato maggiore dell’Esercito. Così hanno risposto dopo che la circolare ha iniziato a girare su alcune chat di messaggistica istantanea quali Telegram e WhatsApp. Lo Stato maggiore ha inoltre precisato che si tratta di un semplice e ordinario documento con cui il Vertice di Forza Armata adegua le priorità delle unità dell’Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale. Nulla per cui perdere il sonno, insomma. Secondo Maurizio Acerbo, invece, si tratta di una lettera dal sapore allarmante e in cui si lancia un messaggio gravissimo: la scelta delle armi invece della strada della diplomazia. Acerbo sul suo profilo Facebbok, ha corredato la foto della circolare con questo commento: “Siete pronti al warfighting? Il nostro esercito si prepara a combattere. È la dimostrazione lampante che il nostro Paese è già parte co-belligerante nel conflitto in corso. A questa sciagurata mobilitazione di truppe si aggiunga che ancora non è dato sapere che tipo di armamento stiamo inviando in Ucraina. Bisogna fermare questa spirale di guerra“.