Non è ancora il momento di cantare vittoria secondo alcuni esperti. I contagi, in sordina, hanno ripreso a salire.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 22.083 unità (4000 in più rispetto a lunedì scorso). Da ieri 130 morti. I ricoveri tornano a salire: +161 mentre in terapia intensiva +7 assistiti da ieri.
Mentre il Governo sta pianificando la roadmap per allentare progressivamente le restrizioni dopo la fine dello Stato di Emergenza – prevista per il prossimo 31 marzo – i contagi di Covid, in sordina, hanno ricominciato a salire. O meglio: a rallentare la discesa. A dirlo è il fisico Giorgio Sestili che, dall’inizio della pandemia, monitora l’andamento del virus: “I contagi stanno risalendo, +13% negli ultimi sette giorni. Con una stima dell’Rt a 1,3” – le parole dello scienziato. Secondo il fisico questo rialzo inaspettato è dovuto a due fattori: in primis siamo ancora a marzo e le temperature ancora piuttosto fredde giocano a favore del Covid. Non dobbiamo dimenticare che sia nel 2020 sia nel 2021 i due grandi picchi si sono verificati nel mese di aprile. In seconda battuta stiamo tutti meno attenti nell’illusione che il Covid sia sparito mentre – puntualizza Sestili – c’è ancora molto virus in circolazione.
Anche i dati del matematico Giovanni Sebastiani del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Cnr – indicano che la curva dell’epidemia di Covid-19 sta rallentando la discesa. E anche gli ingressi giornalieri nelle terapie intensive non sono confortanti e hanno ricominciato a crescere anche se, nel complesso, il saldo tra ingressi e uscite dà un saldo negativo. In pratica: è vero che ogni giorno in terapia intensiva ci sono meno posti letto occupati ma è anche vero che sono entrate più persone se paragonate alle settimane precedenti. Anche la curva dei decessi ha rallentato la discesa: rispetto alle aspettative i morti sono ancora tanti. Stando ai calcoli degli esperti dobbiamo aspettarci di assestarci intorno ai 20.000 casi al giorno nelle prossime settimane anche se – precisano – grazie ai vaccini stiamo evitando il peggio. Il vaccino, infatti, nella maggior parte dei casi evita che l’infezione evolve in forma grave anche se non impedisce di poter contrarre comunque il virus. Anzi: nella fascia 12-39 anni la maggior parte dei positivi sono proprio soggetti vaccinati con tre dosi.
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