Non si tratta di una pensione d’invalidità, ma di un bonus da richiedere se si è affetti da una determinata patologia molto comune.
La dieta mediterranea comprende il consumo di pasta, pane, biscotti. Chi è affetto dalla celiachia purtroppo non può consumare questi alimenti. Tutti gli alimenti che contengono kamut, farro, segale, orzo, frumento sono banditi per alcuni.
È necessaria la sostituzione con alimenti che sono simili ma con l’assenza di glutine. Questi però sono tutti prodotti che hanno un costo superiore rispetto ad altri.
Secondo l’Associazione Nazionale Celiachia questa malattia è definita sociale visto che chi ne soffre è costretto a condizionare la propria vita. In Italia ci sono circa 225 mila celiaci.
Lo Stato cerca di garantire un’assistenza agli stessi. Non si tratta di una pensione d’invalidità, ma di buoni mensili che servono per acquistare questi prodotti senza glutine abbastanza costosi e non accessibili a tutti.
Circa 400 mila sono le persone che attendono una diagnosi di celiachia, quindi i buoni a destinarsi potrebbero aumentare visto l’aumento esponenziale dei casi.
A quanto ammonta il valore di questi buoni e come utilizzarli
I parametri da considerare per calcolare i buoni da destinare sono sesso, età, fabbisogno calorico, costo medio del prodotto. Destinati 56 euro al mese per la fascia di età tra 6 mesi e 5 anni, 70 euro per la fascia tra 6 e 9 anni.
100 euro per i maschi dai 10 ai 13 anni e per le femmine 90 euro. 124 euro per i ragazzi dai 14 ai 17 anni e 99 euro per le ragazze.110 euro per gli uomini e 90 per le donne nella fascia dai 18 ai 59 anni. 89 euro per gli uomini over 60. Per le donne invece 75 euro.
In totale per i ragazzi dai 14 ai 17 anni il bonus arriva anche a 1448 euro. I bonus si usano dove si risiede, in farmacia e nei negozi specifici. Sono diventati anche digitali evitando il cartaceo e il valore può essere frazionato evitando di utilizzarlo in un’unica soluzione