Il virologo Fabrizio Pregliasco interviene per commentare la situazione che stiamo vivendo: l’accoglienza dei profughi dell’Ucraina e un possibile colpo di coda del Covid.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 39.963 unità. Da ieri 173 morti. I ricoverati scendono di 323 unità mentre in terapia intensiva -16 assistiti da ieri
Pregliasco: i profughi faranno aumentare i contagi
Ogni guerra è un dramma che produce inevitabilmente effetti collaterali nocivi per tutti. Tra questi anche un possibile dilagare di malattie infettive. In Italia, ormai da oltre un mese, stiamo assistendo alla progressiva discesa dei contagi e dei ricoveri legati al Covid. Tuttavia ci stiamo apprestando ad accogliere i profughi in fuga dall’Ucraina che, a differenza di quanto stimato dall’Europa, non saranno poco più di ventimila ma diverse centinaia di migliaia come ha, invece, preannunciato l’Onu. E la maggior parte di essi – circa il 63% – non ha ricevuto il vaccino anti Covid. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha anticipato che alle persone che arrivano in Italia fuggendo da una guerra non verrà richiesto alcun Super Green Pass. Ma gli esperti temono che così facendo i contagi di Covid torneranno a salire. Sulla questione è intervenuto il professor Fabrizio Pregliasco, virologo presso l’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi: “Le guerre in generale creano problemi dal punto di vista delle malattie infettive, ed anche per il Covid vale questo discorso. Non voglio esagerare dicendo che la pandemia tornerà in modo pesante ma saranno possibili colpi di coda“.
L’esperto ha spiegato che in Ucraina solo un terzo della popolazione è vaccinato e solo i militari sono immunizzati quasi al 100% così come un po’ tutto l’Est Europa dove l’approccio vaccinale non è stato dei migliori. Secondo quanto riportato da Our World in Data, al 23 febbraio 2022, poco più del 36% della popolazione ucraina ha completato il ciclo vaccinale con le tre dosi. Senza contare – come ha denunciato l’Organizzazione Mondiale della Sanità – che a causa della scarsità di tamponi, potrebbero esserci molti casi positivi non rilevati. Secondo Pregliasco l’unica soluzione possibile è vaccinare i profughi che arriveranno nel nostro Paese. Nessun obbligo – come invece per gli over 50 che vivono in Italia – ma sarà doveroso offrire loro la possibilità di vaccinarsi se lo vorranno. Il medico ha concluso puntualizzando che anche quella contro il Covid è stata una guerra e non è ancora finita: “Il Covid per noi è stata una guerra di trincea, pensavamo fosse una guerra lampo invece è diventato un lungo conflitto. E’ chiaro che dobbiamo immaginarci che il virus rimanga tra noi e che possa aumentare presumibilmente nella prossima stagione invernale. Per cui, a prescindere da quello che potrebbe essere un effetto indotto di questa transmigrazione di persone, visto che già si parla di un milione di profughi, non è facile dire quale potrebbe essere l’effetto complessivo“.