Il piano dell’Europa non regge: “In Italia arriveranno centinaia di migliaia di profughi dall’Ucraina”, dice l’Onu

Le stime dell’Unione europea vanno in fumo: i profughi in fuga dall’ucraina saranno molti di più di quelli calcolati e l’Italia deve essere pronta.

Ansa

Solo sei giorni fa l’Europa stava pianificando la redistribuzione dei profughi provenienti dall’Ucraina tra tutti gli Stati membri. Secondo le stime all’Italia sarebbe spettata una quota non superiore al 13% calcolata su circa 200mila persone in fuga. Pertanto, secondo le stime ci saremmo dovuti preparare ad accogliere poco più di 20mila profughi. Numeri che crollano di fronte alle dichiarazioni dell’Onu: “In Italia arriveranno centinaia di migliaia di profughi dall’Ucraina e più la guerra avanza più i numeri saliranno. Per questo bisogna prepararsi e serve anche un piano coordinato a livello europeo” – a dirlo è stata Chiara Cardoletti, rappresentante per l’Italia, il Vaticano e San Marino dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati.

Cardoletti ha spiegato che, attualmente, ci sono un milione di persone già fuori dall’Ucraina e un altro milione stimato di mobilitati dentro i confini. La previsione dei profughi che valicheranno le frontiere negli ultimi giorni è stata di quattro milioni, però vista la rapidità dell’evoluzione delle cose, sicuramente il numero si alzerà, forse anche in maniera importante. La quantità di persone cresce perché l’intervento militare si sta svolgendo senza tenere in considerazione la protezione dei civili, di conseguenza la popolazione non ha grandi alternative che impacchettare quello che ha e spostarsi. L’Italia, pertanto, deve essere pronta. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha già anticipato che ai profughi non verrà richiesto alcun Super Green Pass: niente vaccino obbligatorio per entrare dunque. Il Ministero dell’Interno guidato da Luciana Lamorgese ha messo a disposizione dei posti di accoglienza aggiuntivi per assicurare che le famiglie possano essere accolte.

Ovviamente il nostro Paese da solo non può farcela. La stessa Onu chiede che l’Europa intervenga per organizzare l’accoglienza e la distribuzione di chi sta fuggendo dalla guerra. Il singolo cittadino può donare del denaro con cui gli addetti comprano e distribuiscono tende, coperte termiche, kit per bambini, cibo. Ma con milioni di persone in arrivo va bene la direttiva, ma deve essere accompagnata da un piano di equa distribuzione dei migranti. L’Onu teme, infatti, che la maggior parte dello sforzo di accoglienza rimanga in capo ai Paesi limitrofi. Per questo nazioni come la Polonia, che sta avendo un flusso ingente di profughi, a prescindere dalla discriminazione dei non ucraini non vogliono bloccarsi in una situazione in cui le responsabilità non vengono condivise. E anche in una situazione del genere si stanno generando discriminazioni tra i profughi: al confine con la Polonia i non ucraini in fuga dall’Ucraina vengono respinti, specialmente se di pelle scura

 

Gestione cookie