La Fondazione Gimbe ha lanciato l’allarme sui profughi che arrivano dall’Ucraina, in quanto sei ucraini su dieci non sono vaccinati.
Gli indicatori Covid sono in miglioramento: meno casi, meno ricoveri e meno vittime. Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe è rassicurante: continua il trend positivo che ha caratterizzato l’ultimo mese. Guardando i dati, possiamo constatare un progresso sempre più esteso. Il Governo ha infatti deciso, più di una settimana fa, di far cessare lo stato di emergenza in data 31 marzo. Ciò comporterà il graduale allentamento delle restrizioni, che dovrebbero essere ormai eliminate in estate. Nel dettaglio, i dati della Fondazione Gimbe sono i seguenti: -21,1% di casi, -16,9% di positivi, -20% di ricoverati e -21% in terapia intensiva rispetto alla scorsa settimana. Per quanto riguarda le vittime, parliamo di una diminuzione del 18,6%.
“I nuovi casi sono in calo da cinque settimane”. Queste le rassicuranti parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. I numeri, però, non sono tutti rosei: i nuovi vaccinati diminuiscono del 34,4%. Calano anche tutte le somministrazioni di vaccino contro il Covid. Possiamo interpretare questo dato anche considerando il fatto che ormai l’85,5% della popolazione italiana ha ricevuto il vaccino. Un’altra cosa positiva sta nel fatto che tale dato è ancora più alto nella fascia di popolazione più anziana. Restano però circa sette milioni di italiani non vaccinati. Un altro allarme significativo lanciato da Cartabellotta sta nel fatto che, in Europa, la situazione dei vaccini è significativamente peggiore rispetto all’Italia.
L’Ucraina è il Paese con la più scarsa percentuale di vaccinati d’Europa, tra le nazioni monitorate dalla Fondazione Gimbe. La situazione del Paese invaso dalla Russia preoccupa molto il presidente di Gimbe: “Il dato ucraino non deve essere sottovalutato, considerata la drammatica situazione che poterà nelle prossime settimane migliaia di profughi nel nostro Paese”. Queste le parole di Cartabellotta, che ha aggiunto quanto segue. “I piani di accoglienza del governo per accogliere i civili in fuga dovranno necessariamente includere la vaccinazione di anziani e fragili provenienti dalle zone di guerra, evitando diseguaglianze tra le Regioni”. In Ucraina, stando al grafico della Fondazione Gimbe, il 63,8% della popolazione non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino.
“Lo status di rifugiato consente l’accesso alla nostra sanità, oggi o domani uscirà la circolare del nostro ministero, verranno fatte tutte le procedure, compreso il tampone per chi arriva e verrà offerta loro la possibilità di vaccinazione“. Ha detto il sottosegretario al Ministero della Salute Pier Paolo Sileri, che ha aggiunto “I rifugiati non hanno l’obbligo del super Green Pass. Quello che serve alle persone che giungono da noi ora è un abbraccio“. Per gli spostamenti i rifugiati saranno tenuti a fare solo un tampone.