Via libera alla terza dose di vaccino anti Covid per i bambini. I medici anticipano che, probabilmente, dovremo abituarci all’idea di un richiamo ogni anno.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 40.948 unità. Da ieri 193 morti. I ricoverati calano di 419 e in terapia intensiva -40 assistiti da ieri.
Via libera alla terza dose anche per i bambini. L’Agenzia Europea del farmaco – Ema – ha autorizzato la terza inoculazione del vaccino anti Covid anche ai ragazzini dai 12 anni in sù ai quali verrà somministrato unicamente il farmaco della BioNtech/Pfizer. L’ Ema ha anche raccomandato di estendere l’utilizzo del vaccino anti-Covid Spikevax di Moderna ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Il vaccino ha già ricevuto il via libera per la somministrazione agli adulti e agli adolescenti dai 12 anni in su. La dose da utilizzare per i bambini – si legge in una nota dell’Ema – deve essere pari a circa la metà di quella prevista per gli adulti. Tuttavia gli ultimi report dell’Istituto Superiore della Sanità hanno messo in luce un paradosso: nella fascia più giovane – quella compresa tra i 12 e i 39 anni di età – la maggior parte dei ricoverati con il Covid sono proprio ragazzi vaccinati con tre dosi. E, sempre nella fascia più giovane, si sono verificati casi di miocardite e pericardite che hanno portato al ricovero. Ma secondo i medici, comunque anche bambini e adolescenti rischiano molto di più nel caso di infezione da Covid. Nel caso del vaccino i benefici, in ogni caso – ribadiscono gli esperti – superano di gran lunga gli eventuali rischi.
Per quanto riguarda l’intera popolazione, invece, i medici mettono già le mani avanti e suggeriscono di abituarci all’idea di un richiamo annuale, come già avviene da anni con il vaccino contro l’influenza: “Ci sono tutta una serie di altri vaccini anti-Covid di seconda generazione che valuteremo nel futuro, perché dobbiamo pensare ad una strategia di rivaccinazione simile a quella dell’influenza almeno per i soggetti a rischio. C’è la possibilità, dunque, che la rivaccinazione debba avvenire annualmente almeno in questi soggetti, come gli anziani. Dobbiamo entrare in quest’ottica e poi capiremo meglio come usare questi vaccini, cioè se sarà una rivaccinazione annuale o bi-annuale” – ha dichiarato Marco Cavaleri, responsabile strategia vaccinale dell’Agenzia europea del Farmaco.
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