Il kiwi è uno dei frutti più sostanziosi e benefici per il nostro organismo, ma cosa succede se ne consumiamo 3 al giorno?
In Italia le prime documentazioni riguardo il kiwi risalgono al 1934, mentre per quanto riguarda il commercio su larga scala dovremo aspettare il 1970. Secondo fonti storiche, sembra che l’origine del frutto sia riscontrabile in Nuova Zelanda e che sia stato l’esploratore Robert Fortune a farne scoprire il sapore inconfondibile in Europa nel 1850. Con il passare dei decenni, il kiwi ha letteralmente conquistato i consumatori a livello globale e – oltre a godere di un aroma e gusto esotico – si è scoperto contenga innumerevoli sostanze benefiche per il nostro corpo. Scopriamo insieme quali.
Kiwi: consumane tre al giorno, il tuo corpo ti ringrazierà
Prima di tutto, come molti di voi sapranno, il consumo dei kiwi è associato alla presenza della vitamina C e alla sua capacità di ristabilire il corretto funzionamento della flora intestinale. Tuttavia, associare questo incredibile frutto a così poche funzioni, sarebbe riduttivo. Il kiwi infatti contiene anche vitamina K, vitamina E, potassio, ma anche niacina, tiamina e ribloflavina – utili per la velocità di processo del metabolismo. In sostanza, il suo consumo permette di influenzare positivamente la coagulazione del sangue e di contrastare l’invecchiamento cellulare. Oltre a questo, il kiwi possiede anche una considerevole dose di fosforo, perfetto per fare il pieno di energie e affrontare la giornata.
Non è finita qui: se ad esempio soffrite di pesantezza delle gambe, vene varicose oppure capillari rotti – potete trovare nel kiwi un ottimo alleato, grazie alla presenza dell’acido folico. Inoltre, un’alimentazione che prevede il consumo di questo frutto, permette di abbassare il rischio di infarto e ictus, grazie alla sua capacità di contrastare il colesterolo cattivo. Combatte inoltre anemia, depressione e – come abbiamo accennato in precedenza – disturbi dell’apparato digerente. Insomma, Robert Fortune ha fatto un grande favore a tutta l’Europa importando questa preziosa gemma neozelandese nel nostro territorio, non credete?