A seguito di alcune miocarditi verificatesi nella fascia più giovane dopo il vaccino anti Covid, la comunità medico-scientifica è intervenuta per fare chiarezza.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi morti e guariti – sono saliti di 49.040 unità. Da ieri 252 morti e 119. 280 guariti. I casi attualmente positivi diminuiscono di 70.370 unità rispetto a ieri. I ricoveri segnano – 549 mentre in terapia intensiva -10 assistiti da ieri.
I medici lo ripetono da oltre un anno: i vaccini anti Covid approvati sono assolutamente sicuri oltreché efficaci nell’evitare l’evoluzione grave dell’infezione virale. In pratica anche dopo tre dosi di vaccino si può contrarre il Covid – e contagiare gli altri al pari di chi non è vaccinato – ma, nella maggior parte dei casi, il vaccino evita di finire in terapia intensiva o morire a causa del virus. Tuttavia in alcuni giovani si sono registrati casi di miocardite, cioè infiammazione del muscolo cardiaco. Inoltre un recente studio condotto su un’ampia popolazione di vaccinati in Italia ha confermato il rischio di miocardite e pericardite associato ai vaccini a mRNA, in particolare nei maschi giovani e dopo la vaccinazione con Spikevax, soprattutto dopo la seconda dose. Ad approfondire il tema delle miocarditi post-vaccino nei più giovani è giunto anche una recente ricerca condotta in Israele e già pubblicata. Nel periodo preso in considerazione dallo studio, un totale di 404mila adolescenti avevano ricevuto la prima dose di vaccino e 326mila anche la seconda. Complessivamente, 18 ragazzi sono stati ricoverati a causa di una miocardite e 13 di esse sono state correlate al vaccino. Salvo un caso, tutte le infiammazioni sono insorte dopo la seconda dose, in genere entro tre giorni. Anche in Italia, in Sicilia, poche settimane fa un ragazzina di 14 anni è morta di miocardite dopo aver ricevuto il vaccino.
E’ evidente che questo abbia destato preoccupazioni sia nei ragazzi sia nei loro genitori. Per questa ragione la comunità medico-scientifica è intervenuta per fare chiarezza: “La miocardite da vaccino nei giovani? Nessun allarmismo, è più frequente e grave in caso di Covid. Per questo occorre vaccinarsi, anche i bambini possono farlo in serenità” – a dirlo è stato Furio Colivicchi, presidente dell’Associazione Medici Cardiologi Ospedalieri, ANMCO. Colvicchi aggiunge che, nonostante la ricerca condotta in Italia, abbia evidenziato il rischio, secondo una sessantina di studi condotti in tutto il mondo, 1 paziente Covid su 500 sviluppa una forma di miocardite mentre solo 2 soggetti su 100mila possono sviluppare miocarditi dopo il vaccino: in pratica, puntualizzano gli esperti , il rischio di sviluppare la miocardite è superiore di 4 volte con il Covid che con il vaccino. E, anche in queste rare situazioni post vaccinazione, si tratta di forme lievi e prive di conseguenze secondo l’esperto. Non solo: il professor Colivicchi sottolinea che nelle miocarditi successive al vaccino il decorso clinico tende a essere assai più benigno di quanto avvenga con quelle causate dal Covid. Nel caso di infiammazioni del muscolo cardiaco post vaccinazione – spiega il medico -si tratta di forme auto-limitanti che spesso si esauriscono spontaneamente in tempi rapidi o al massimo va via con una blanda terapia anti infiammatoria. A esserne colpiti quasi solo soggetti di sesso maschile di età compresa tra i 17 e i 19 anni. Mentre la fascia precedente – 12-16 anni – presenta un’incidenza molto più bassa. E anche nella fascia anagrafica 19 – 39 l’incidenza scende nuovamente per azzerarsi quasi del tutto nella popolazione anziana.
Il morbo di Alzheimer è una delle malattie più devastanti del nostro tempo, colpisce circa…
Il tumore è una delle patologie più diffuse a livello globale, eppure poche persone…
Una nuova minaccia sta mettendo in allerta i cittadini italiani, e potrebbe provenire direttamente dal…
Un'opzione nascosta su WhatsApp che potrebbe cambiare il modo in cui usi l'app ogni giorno.…
Acquistare una nuova abitazione richiede un impegno economico rilevante. Che si tratti di una prima…
Sempre più aziende permettono ai propri dipendenti di lavorare in smart working, ovvero di svolgere…