Un docente picchiato violentemente dai genitori degli alunni che erano stati rimproverati durante le lezioni. Il dramma è accaduto a Napoli.
Una supplenza di quattro giorni. Un lavoro breve ma che è costato molto caro all’insegnante 42enne Enrico Morabito. L’uomo per quattro giorni ha sostituito un collega presso l’istituto comprensivo statale Antonio De Curtis di Casavatore, in provincia di Napoli. Giovedì 17 febbraio è stato il suo ultimo giorno. Mai poteva immaginare cosa gli sarebbe accaduto. Come ogni professore è tenuto a fare, anche Morabito, durante una delle sue lezioni nella scuola media partenopea ha richiamato un’intera classe all’ordine in quanto i ragazzi facevano chiasso disturbando di continuo la lezione. Dopo la tirata di orecchie un allievo gli ha detto che lui sapeva dove abitava. Tuttavia il prof non ha dato troppa importanza a quelle parole. Ma una volta terminato il lavoro, nel pomeriggio sotto casa il 42enne ha trovato 5 persone che in pieno pomeriggio e a viso scoperto, senza nemmeno dargli il tempo di aprire bocca, hanno iniziato ad aggredirlo sia verbalmente sia fisicamente. “Mi hanno citofonato, ha risposto mia madre e questi si sono finti miei amici. Io sono sceso pensando fossero i miei alunni che volevano salutarmi. Non mi hanno dato tempo di fare domande che subito mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente. Mi hanno sbattuto ripetutamente la testa contro il portone fino a farmi uscire sangue. Sul portone del palazzo ancora si vedono macchie del mio sangue” – ha spiegato il professore. Non solo: i suoi aggressori gli hanno intimato di non mettere più piede in quella scuola. Morabito si è subito rivolto ai Carabinieri presentando denuncia e i militari hanno chiamato un’ambulanza per le cure in ospedale. I sanitari hanno giudicato il docente guaribile in 7 giorni per escoriazioni.
Inoltre il prof si è ripresentato in classe per guardare di nuovo in faccia i suoi ormai ex alunni: “Io stamattina mi volevo ripresentare in classe per dire ai ragazzi che le vittime siamo in due: io ma anche loro che sono vittime di questa società violenta. Non volevo far passare che sono loro i mostri. I mostri sono coloro che non hanno saputo dare loro un’educazione. Ho sempre pensato che la rovina dei figli sono proprio i genitori…ed è così. Ne resto deluso e schifato. Tuttavia voglio addormentarmi con la speranza che domani sia un giorno migliore fatto sempre di legalità e che il marcio che si insidia anche nelle scuole possa svanire presto” – ha concluso il docente. Nel frattempo in un’altra scuola, a Cosenza, nel liceo Valentini- Majorana gli studenti hanno occupato e chiedono le dimissioni della preside la quale, pur sapendo, non ha preso provvedimenti contro un docente che molestava le alunne.
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