Alcuni esperti spingono affinché il Governo acceleri sull’abolizione delle restrizioni. Il prof Crisanti spiega perché attendere ancora sarebbe controproducente.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 53.662 unità. Da ieri 314 mortie 87.472 guariti. I ricoverati scendono di 614 unità e in terapia intensiva -50 assistiti da ieri.
Crisanti: basta restrizioni
La campagna vaccinale in Italia – complice l’obbligo per alcune categorie di lavoratori e per tutte le persone dai 50 anni in avanti – ha avuto un gran successo. Il 90% circa della popolazione ha ricevuto due dosi mentre ad oltre l’80% è stata già somministrata la terza. Ciò non toglie che anche le persone vaccinate possano infettarsi e contagiare. Gli ultimi report dell’Istituto Superiore della Sanità hanno evidenziato che nella fascia 12-39 anni la maggior parte dei ricoverati sono proprio soggetti vaccinati con tre dosi. Ma diversi esperti premono affinché il Governo acceleri sulla caduta delle restrizioni. E sono proprio i nomi più insospettabili a schierarsi per lo stop alle misure restrittive. “Questo è il momento di togliere tutti i divieti, pure le mascherine a scuola perché viviamo una fase in cui la popolazione ha la massima copertura vaccinale. Più tardiamo questa misura e meno dura la protezione collettiva” – a dirlo il professor Andrea Crisanti, microbiologo all’Università di Padova. Crisanti, non certo una delle voci più rassicuranti durante questi due anni. Colui che, da inizio pandemia o quasi, ha sempre sostenuto l’importanza di indossare le mascherine Ffp2. Fino a gennaio scorso sosteneva che le mascherine Ffp2 proteggono anche più del vaccino e dichiarava: “La Ffp2 sono l’unica cosa utile, proteggono anche più del vaccino, assurdo che non siano state consegnate alle scuole“.
Intervistato dal Giornale, l’esperto ha spiegato che attualmente, l’Italia ha raggiunto il controllo della malattia grazie alla vaccinazione e all’adozione del Green Pass che – a suo dire – ha avuto il grande merito di spingere moltissima gente a vaccinarsi. Tuttavia arrivare al 100% di vaccinati e a zero contagi, secondo il microbiologo patavino, non sarebbe un obiettivo realistico. Anche se il Governo – specifica Crisanti – avrebbe potuto fare di più e imporre il vaccino agli over 50 molto prima: “È stato deciso per evitare l’affollamento delle terapie intensive nel momento del maggior picco, invece andava introdotto molti mesi fa. Ora è del tutto inutile, l’impatto sulla platea degli irriducibili o degli scettici è nullo”.
Mentre dopo la prima e la seconda ondata Crisanti fu uno dei più ostili alle riaperture: nonostante l’economia fosse in ginocchio l’esperto suggeriva di continuare a tenere tutto chiuso. Ora che quasi tutti sono vaccinati, al contrario, lui stesso suggerisce di togliere le misure restrittive il prima possibile perché, al momento, la popolazione è ancora coperta dalla protezione vaccinale mentre, con il passare del tempo, la protezione diminuirà progressivamente: “Il ritorno alla normalità comporta rischi solo se si ritardano le riaperture. Ora abbiamo la curva dei contagi in picchiata e milioni di immunizzati il cui livello di protezione, ora altissimo, decade con il tempo. Quindi è il momento giusto per avere il coraggio di dire basta alle restrizioni. Rinviando le riaperture di due mesi, passano altri 60 giorni dall’infezione o dalla vaccinazione e le persone sono meno protette” – ha concluso il professore. A questo punto si apre un interrogativo: se, secondo gli scienziati, la protezione del vaccino, anche dopo la terza dose , non si sa quanto durerà ma, inevitabilmente, andrà scemando, non sarà un rischio un Green Pass a tempo illimitato per chi ha ricevuto le tre iniezioni? Potremmo ritrovarci con un esercito di vaccinati ma positivi senza saperlo che, involontariamente, potrebbero far risalire i contagi avendo libero accesso ovunque.