Una neonata si trova in condizioni gravissime in provincia di Agrigento. La piccola accusa tutti i sintomi tipici dell’astinenza da droga.
A Licata – in provincia di Agrigento – una neonata, subito dopo la nascita, a iniziato a mostrare i sintomi tipici da crisi d’astinenza da droga. In particolare, la bambina, a manifestato sintomi di astinenza da cocaina e cannabinoli e così i medici ne hanno deciso l’immediato trasferimento dall’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata – dove si trovava con la mamma – all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Dopo le cure ricevute nel secondo nosocomio, la piccola è stata dichiarata fuori pericolo ma il caso è finito in Procura. Dall’ospedale infatti hanno allertato le Forze dell’Ordine che a loro volta hanno fatto scattare una segnalazione alla Procura per i minorenni di Palermo, che ha avviato una indagine. Da quanto emerso la mamma della bimba soffre di tossicodipendenza e questo avrebbe innescato la sindrome di astinenza neonatale nella piccola. Vista la situazione è probabile che il Tribunale dia la bambina in affidamento temporaneo al direttore sanitario dell’ospedale in attesa degli accertamenti.
La bambina, pertanto, non sarebbe stata ridotta in fin di vita per aver ingerito droga trovata in casa. La piccola riceveva direttamente le sostanze stupefacenti dalla madre che, nonostante in stato gravido, continuava probabilmente a drogarsi. Il caso risulta quindi diverso da quello del bimbo di 18 mesi di Palermo arrivato al Pronto Soccorso dell’ospedale dei Bambini “Di Cristina” del capoluogo siciliano in overdose da cannabinoidi. Il suo è stato solo l’ultimo di oltre una decina di casi avvenuti negli ultimi mesi in Sicilia, per lo più riguardanti hashish e marijuana. Dall’altro lato dello Stivale – a Bologna – altri due genitori si sono visti togliere la potestà genitoriale del loro bimbo di due anni. In questo caso non c’è di mezzo alcuna droga, ma un rifiuto di trasfusioni da parte di donatori che non corrispondono ai criteri desiderati dalla mamma e dal papà del piccolo. Il bambino, in attesa di un delicato intervento all’ospedale Sant’Orsola, necessita di sangue ma i suoi genitori avevano chiesto che i donatori fossero solo persone non vaccinate contro il Covid. Il caso è finito di fronte ai giudici del Tribunale di Modena i quali anno tolto la potestà genitoriale alla coppia no vax.