Bibbiano, gli abusi andavano avanti da anni. “I bambini hanno sofferto molto”, dicono i giudici

I giudici hanno condannato Claudio Foti, lo psicoterapeuta coinvolto negli illeciti di Bibbiano. Le motivazioni contengono elementi scioccanti.

L’inchiesta “Angeli e Demoni”, sugli illeciti negli affidi di minori avvenuti a Bibbiano, – Reggio Emilia – si è conclusa, lo scorso 11 novembre, con una condanna a 4 anni – in virtù del rito abbreviato – per lo psicoterapeuta Claudio Foti, titolare della Sie Srl/Hansel&Gretel. L’uomo è stato condannato per abuso d’ufficio e lesioni gravissime mentre è stato assolto dalla frode processuale in quanto, secondo i giudici, non vi sono elementi dai quali poter ricavare con certezza il suo intento consapevolmente ingannatorio. Altre 17 persone coinvolte nell’inchiesta sono state rinviate a giudizio. Nelle motivazioni della sentenza si legge: “Una complessa, continuativa e insistita attività illecita legata al delicato tema degli affidi di minorenni, di competenza dell’Unione Comuni Val d’Enza” – queste le parole del il Gup di Reggio Emilia Dario De Luca. Il giudice ha specificato che il servizio di psicoterapia venne affidato dall’Unione Comuni Val d’Enza alla Sie Srl/Hansel&Gretel di Foti in spregio alle specifiche regole di condotta contenuta nelle normative in materia. Per il giudice Foti partecipò attivamente alla realizzazione di questo affidamento che gli ha consentito di procurarsi un ingiusto vantaggio patrimoniale. Un reato di cui risponde, in concorso, anche il sindaco di Bibbiano, il Dem Andrea Carletti, che, per il momento, non è stato condannato ma rinviato a giudizio. Nello specifico Foti ha percepito indebitamente denaro pubblico, fatturando il prezzo di 135 euro a seduta

Per quanto riguarda, invece, il reato di lesioni volontarie gravi ai danni di una minore, il giudice – nelle motivazioni della sentenza di condanna – ha spiegato che Foti, avvalendosi di una tecnica che sfrutta i ricordi, era riuscito a creare ricordi falsi in una minore facendogli credere di aver subito abusi. Non solo: lo psicoterapeuta instillò nella mente della bambina in questione il dubbio che l’autore di quegli abusi fosse il padre: “Si sarebbero generati, così, in lei una grandissima sofferenza e un fortissimo disagio tali da condurla, nel 2018, “completamente fuori controllo”. Secondo il gup, infine, Foti non solo non ha mai mostrato segni di pentimento ma ha costantemente tenuto un comportamento processuale ampiamente censurabile e per questo motivo non gli sono state concesse le attenuanti generiche. Dal canto suo Foti si è sempre professato innocente sostenendo di non avere nulla a che fare con la storia degli affidi. La sofferenza nei bambini, a suo dire, il suo metodo non solo non l’avrebbe generata ma avrebbe contribuito a curarla. Nel frattempo, per fortuna, tutti i piccoli sono già tornati nelle loro famiglie.

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