Il mondo dei videogiochi permette sicuramente di sviluppare la fantasia, ma a lungo andare rischia di diventare una vera e propria droga.
Tra le nuove tecnologie integrate nella nostra vita quotidiana non possiamo non fare riferimento al mondo del gaming, ossia dei videogiochi online. La percentuale di giovani e adolescenti (per lo più di genere maschile) che possiede una Play Station risulta particolarmente elevata, soprattutto in Occidente. Nonostante questo incredibile mondo di intrattenimento sviluppi sicuramente la fantasia, se non controllato può diventare una vera e propria droga.
Quali sono gli effetti collaterali dello sviluppo di una dipendenza? Fondamentalmente possiamo riassumere tutto in perdita di coscienza della realtà, allontanamento progressivo dalle persone care, difficoltà di concentrazione, frenesia e scarso rendimento nelle attività quotidiane più semplici. Una volta chiarito questo concetto, occorre sottolineare un punto fondamentale: anche il cosiddetto gaming può trasformarsi in una dipendenza e – conseguentemente – diventare problematico.
Moltissimi giovani si ritrovano a tenere la mente impegnata nei videogiochi online per più di 12 ore, perdendo totalmente coscienza del tempo sprecato di fronte ad una semplice attività di intrattenimento. Una partita tira l’altra, proprio come avviene con l’assunzione di stupefacenti oppure con l’abuso di alcol. Alla fine, il soggetto in questione comincia ad avere uno scarso rendimento scolastico, un rapporto conflittuale con la figura genitoriale e presenta i classici effetti collaterali di una comune dipendenza.
Secondo una recente ricerca condotta dall’Istituto di Fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con la collaborazione del Dipartimento di Psicologica dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova e della Flinders University – è emerso che in Europa il 20% degli adolescenti è da considerarsi a rischio di gaming problematico (1 ragazzo su 5). Come bisogna procedere in questi casi? E’ la figura genitoriale che deve intervenire per prevenire il rischio della formazione di una vera e propria dipendenza da videogiochi.
A proposito di questo, Alessio Vieno – professore dell’Università di Padova – ha dichiarato: “La ricerca indica come la presenza di regole genitoriali e di supporto emotivo familiare proteggano in adolescenza da un utilizzo eccessivo e distorto dei videogiochi”. Cosa si intende con regole genitoriali? In sostanza, basterebbe dare ai propri figli un limite di tempo da passare di fronte alla console, in modo da consentire agli adolescenti di autogestirsi nel modo corretto.
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