Sei abituato a mangiare frettolosamente alla scrivania davanti al pc mentre lavori? Questo potrebbe innalzare molto i tuoi livelli di stress, ecco perché.
Se vuoi ridurre lo stress nelle tue giornate c’è una cosa che non devi assolutamente fare e soprattutto non devi fare diventare un’abitudine: mangiare alla scrivania. La tentazione di risparmiare tempo mangiando qualcosa di veloce come con un panino mentre si risponde alle mail di lavoro è forte, ma non fa affatto bene: fa sparire la concentrazione e ci fa sentire anche più soli, innalzando i nostri livelli di stress. Vediamo allora insieme come mai non dovresti farlo e come evitare di capitare in questa situazione.
Ti è mai capitato di utilizzare il tempo dedicato alla pausa pranzo per sbrigare delle commissioni di lavoro, mangiando frettolosamente e in modo distratto senza distogliere lo sguardo dal monitor del tuo pc? Se sì, fai attenzione: questo comportamento, diventato più frequente soprattutto dopo l’inizio della pandemia da Coronavirus con lo smart working, potrebbe essere dannoso sia in termini nutrizionali che psiocologici.
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Il termine ‘pausa pranzo’ non è una definizione a caso: si basa sul concetto che per dare la giusta attenzione a quello che si sta mangiando e per farlo con la dovuta tranquillità, occorre fare una pausa dal lavoro.
Purtroppo però molte persone, lavorando da casa, stanno perdendo questa abitudine e finiscono per consumare un pasto frugale davanti al pc mentre sbrigano pratiche di lavoro. È il lato negativo dello smart working, che rende sempre più labili i confini tra orari lavorativi e non lavorativi. Non è un caso che durante la pandemia sia stato rilevato un preoccupante aumento dei disturbi alimentari di oltre il 40%: una percentuale allarmante.
Mangiare rimanendo seduti alla scrivania sulla quale si lavora, anche se è quella del proprio appartamento, è una delle cose peggiori che si possano fare. Come ha sottolineato lo psicologo Sam Von Reiche in un articolo su HuffPost il problema è che quando si sta alla scrivania si ingerisce cibo inconsapevolmente, non rendendosi conto di ciò che ci si porta alla bocca e, perciò, finendo per esagerare e ingerire una quantità esagerata di calorie.
Ci sono diversi studi, ad esempio uno dell’Università dell’Illinois e un altro pubblicato sullo Scandinavian Journal of Work and Organizational Psycology, che dimostrano come una pausa pranzo ben fatta permetta di staccare dal lavoro e di riposare la mente adeguatamente per essere ancora più produttivi dopo.
Il tempo migliore stimato è tra 30 minuti e un’ora: questo è l’intervallo ottimale per potersi ricaricare ed essere più creativi, ma non solo. La pausa permette anche di abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone responsabile dello stress, che tendenzialmente sono alti sia per le condizioni dovute alla pandemia, sia per l’esposizione continua agli schemi.
Come risolvere questo problema allora? È importante durante la pausa pranzo sgranchire le gambe e, soprattutto, cambiare stanza rispetto a quella in cui si lavora. Il cambio di scenario è importantissimo per svagarsi, riuscendo a fare una pausa a tutti gli effetti.
Ma non solo, l’ideale sarebbe consumare un pasto in compagnia: uno studio dell’università Humboldt di Berlino ha dimostrato che mangiare insieme ad altre persone fa bene alla mente perché dona serenità e fa anche apprezzare di più il cibo che si sta consumando.
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