Ragazzi morti a Brescia, il 22enne alla guida era senza patente. E l’auto non era sua

Emergono nuovi elementi sull’incidente di Rezzato, a Brescia, in cui hanno perso la vita cinque ragazzi giovanissimi.

Salah Nadiq Facebook

Nessuna risposta potrà mai ridare il sorriso a quelle cinque famiglie che hanno perso i loro figli. Ma ci sono ancora troppi punti interrogativi da chiarire sull’incidente di Rezzato – Brescia – nel quale hanno perso la vita cinque giovanissimi: il più grande aveva 22 anni e la più piccola appena 17. Salah Natiq, il cugino Imad, Dennis Guerra, Imad El Harram e Irene Sala, sono morti sul colpo nel devastante frontale contro un pullman guidato da un uomo di 58 anni che non si è fatto quasi nulla. I ragazzi viaggiavano a bordo di una Polo ma nessuno di essi aveva la patente. Il veicolo apparteneva ad un amico del 22enne Salah – che era alla guida – e ora, gli investigatori si concentrano proprio sul ragazzo che ha prestato l’auto senza appurare che l’amico fosse in grado di condurla

Il ragazzo in questione, quella sera, li seguiva con un’altra auto, sulla quale c’erano altri tre suoi amici. Il programma prevedeva l’arrivo a Brescia per trascorrere la serata. L’amico di Salah ha detto agli inquirenti di aver chiesto al 22enne di prendere la sua auto perché aveva mal di testa e non si sentiva di guidare. Per questo motivo si era messo nella macchina dietro, dove guidava un altro. Il giovane ha dichiarato di non sapere che Salah non avesse la patente, anzi, pensava proprio il contrario, visto che l’amico gli aveva detto di averla presa. Ha rivelato, inoltre, che non era la prima volta che lui o altre persone prestavano la macchina a Salah: “Da oltre un anno lo vedevo guidare in paese, quindi non mi sono nemmeno posto il dubbio” – ha aggiunto l’amico della vittima.

Dalle prime ricostruzioni pare che i ragazzi abbiano invaso la corsia opposta e il conducente del bus non sarebbe riuscito in alcun modo ad evitare l’impatto. Il guidatore dell’auto che precedeva quella dei cinque giovani ha dichiarato: “Stavo andando a 70 chilometri orari, la Polo dietro di me, che viaggiava a forte velocità, mi ha fatto i fari e ha tentato il sorpasso. Ho visto il pullman spostarsi sulla destra nel limite del possibile per evitare lo scontro, ma non è bastato“. Il sostituto procuratore Antonio Bassolino ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con le ipotesi di reato di lesioni gravi e omicidio stradale. Nel pomeriggio del 25 gennaio i primi funerali, quelli di Irene e Dennis: presso la parrocchia di Villanuova quelli della ragazzina e in quella di Sabbio Chiese i funerali del giovane. Qui il sindaco ha indetto il lutto cittadino. Torneranno invece in Marocco le salme di Salah Nadiq, Imad El Harram e Imad Nadiq dove verranno sepolte. Gli amici dei ragazzi hanno organizzato una raccolta fondi su gofundme.com per aiutare le famiglie nelle spese del trasporto.

 

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