Pregliasco: il peggio deve ancora venire
“Non raggiungeremo mai l’immunità di gregge. Questo virus è perfido, vediamo gente che si reinfetta. Ci saranno altre ondate” – parola di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi, recentemente oggetto di un’inchiesta televisiva per presunte irregolarità, poi subito chiarite e smentite dal virologo stesso. Il medico, a differenza di altri che pensano che il peggio – dopo quattro ondate e quasi il 90% di popolazione vaccinata – sia passato, si mantiene cauto e invita a non abbassare la guardia. In molti, anche tra gli esperti, stanno spiegando da giorni che con la variante Omicron si intravede la luce fuori dal tunnel: a breve la pandemia raggiungerà il picco, per poi iniziare a calare. Non solo, la variante sta diventando sempre più dominante e, a detta di molti che l’hanno avuta, darebbe sintomi simili a un raffreddore. In pratica Omicron pur molto veloce nel diffondersi, sarebbe però meno virulenta e meno aggressiva delle “cuginette” che l’hanno preceduta.
Pregliasco, di contro, spiega che dopo l’estate potrebbe attenderci una variante più aggressiva di Omicron. Ipotesi non certa ma che l’esperto non si sente di escludere, osservando il modo imprevedibile in cui si sta comportando questo virus. “È possibile una nuova variante dopo l’estate, dobbiamo immaginarlo come scenario, perché questo virus in poco tempo ci ha già dato alcune varianti spiacevoli come la Delta e la Omicron. E potrebbe darcene anche un’altra. Questo virus nel mondo va per i fatti suoi e può ulteriormente evolversi” – ha concluso il direttore del Galeazzi. Il medico, nei giorni scorsi, è stato colpito dall’accusa di non operare, nel suo ospedale, i pazienti che non hanno ricevuto tre dosi di vaccino. La situazione anomala è stata prontamente chiarita da Pregliasco stesso il quale ha precisato che coloro che devono essere operati per patologie che non possono essere rimandate, vaccinati o no, vengono operati subito. Le operazioni non urgenti, invece, vengono rimandate per una ricandelarizzazione degli interventi dovuta al fatto che il nosocomio, al momento, si trova in affanno per i ricoveri Covid.