In una scuola in provincia di Milano è stata adottata una misura decisamente pesante per i piccoli alunni al fine di contenere i contagi di Covid.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 180.426 unità. Da ieri 308 morti e 120.609 guariti. I casi attualmente positivi salgono a 2.470.847, +72.019 rispetto a ieri. I ricoverati sono 18.370, +351 mentre in terapia intensiva 1677 assistiti, – 2 da ieri.
Milano: i bambini devono pranzare muti
Lo spettro del ritorno alla didattica a distanza fa sempre più paura. Stando a quanto stabilito dall’ultima ordinanza del Governo Draghi basterà un solo caso positivo in una scuola primaria e tutti gli alunni dovranno essere sottoposti al tampone immediato e ad un altro dopo cinque giorni. Se i casi positivi dovessero diventare due, tutta la classe elementare verrà messa in quarantena. Con evidenti ripercussioni anche su moltissimi genitori che si troverebbero costretti a prendere giorni di permesso dal lavoro. Diversa la situazione per le scuole medie e superiori: qui, anche con due alunni positivi, si proseguirà con le lezioni in presenza ma solo per i ragazzi e le ragazze vaccinati con tre dosi o con due da meno di 4 mesi i quali, comunque, avranno l’obbligo d’indossare la mascherina Ffp2. I non vaccinati o quelli che hanno ricevuto la seconda dose o che sono guariti da oltre 4 mesi, torneranno a studiare da casa, da soli di fronte al loro caro vecchio computer.
I più vulnerabili, pertanto, sono i più piccoli nonostante, ad oggi, siano stati i meno colpiti dal virus. Al fine di scongiurare in ogni modo il rischio di far entrare il Covid dalla porta della scuola elementare, l’Istituto comprensivo statale Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di Castano Primo – in provincia di Milano – ha scelto di adottare una strana regola: abolire le chiacchiere in mensa. La dirigente scolastica, Maria Merola, ha invitato tutti i genitori a sollecitare i loro figli a restare muti durante il pranzo adducendo la seguente motivazione: “In questo particolare momento di emergenza sanitaria, essendo il pranzo il momento più delicato, si chiede ai genitori di supportare la scuola sollecitando i bambini a limitare, se non abolire, le chiacchiere”. Non hanno tardato ad arrivare accese reazioni di protesta da parte di decine di mamme e papà che hanno definito questa misura vergognosa e “degna di un lager“