Tragedia nel capoluogo piemontese: una bambina di 3 anni è caduta dal quarto piano. Ancora da chiarire la dinamica dei fatti.
Una bimba di 3 anni è precipitata dal quarto piano di un palazzo in via Milano, nel centro di Torino. La piccola si chiamava Fatima e il dramma è avvenuto attorno alle 21.45 di giovedì 13 gennaio. La bambina è morta la mattina seguente dopo aver subito un’operazione presso l’ospedale Regina Margherita: nonostante tutti i tentativi dei neurochirurghi per salvarla, l’impatto al suolo è stato troppo violento per il corpicino di Fatima e la bimba è spirata. La bambina, infatti, aveva riportato lesioni multiple al torace e al cranio, lesioni multiple alle ossa. La bambina, viveva con la mamma, L. C., una donna italiana di 41 anni. Al momento della tragedia, nell’appartamento accanto al loro, c’era il compagno della donna, A. M., marocchino poco più che trentenne.
Stando a quanto emerso fin’ora, l’uomo era ubriaco. La Polizia lo ha portato via su una volante poco prima dell’una. Anche la mamma, un amico dell’uomo e altri testimoni sono stati portati in questura per essere ascoltati. La situazione appare poco chiara e gli inquirenti non sono del tutto certi si sia trattato di un incidente. La mamma della vittima e il compagno sono stati ascoltati tutta la notte per capire cosa sia successo e con chi fosse la piccola al momento della caduta, proprio perché i due abitano nello stesso palazzo ma in due alloggi diversi. Il compagno della madre – che non è il padre di Fatima – durante l’interrogatorio urlava: “È mia figlia, mia figlia è in coma, voglio una sigaretta”. Era visibilmente ubriaco: urlava, sputava contro gli agenti e batteva i pugni contro il finestrino dell’auto della Polizia. E ancora: “Le leggi italiane fanno schifo, io sono stato in carcere”- gridava.
Quando gli agenti sono giunti sul posto, il patrigno non era solo in casa ma con un altro uomo. Gli investigatori li stanno sentendo separatamente per cercare di chiarire quello che è accaduto: tutte le piste al momento sono ancora aperte. Ciò che desta maggiori perplessità è il fatto che, a dare l’allarme, non è stata né la mamma della bambina né il patrigno: lo ha dato la panettiera del vicino panificio, che aveva da poco aperto il suo laboratorio. Ha sentito dei rumori arrivare dal cortile interno, qualcosa di simile a un urlo. In pochi minuti sono arrivati gli uomini della Polizia, la scientifica, la squadra mobile, la Croce Verde che ha soccorso la bambina. Pochi giorni fa una tragedia simile è accaduta a Roma dove una bimba cinese è caduta dal balcone. La piccola, nonostante avesse appena 4 anni, era stata lasciata sola in casa.
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