L’Italia travolta dalla variante Omicron, è boom di contagi anche tra persone vaccinate con due o tre dosi. Ma per il premier Mario Draghi la colpa di tutto questo è da imputarsi unicamente a chi non è vaccinato.
E’ boom di contagi da variante Omicron che buca anche tre dosi di vaccino e colpisce chi ha già ricevuto due se non tre iniezioni. L’ex calciatore Antonio Cassano, l’ex pugile Maurizio Stecca – finito addirittura intubato – e l’infettivologo Massimo Galli sono solo tre tra i tanti esempi di persone vaccinate eppure infettate dal virus. Tuttavia il vaccino, pur non tutelando dall’infezione, riduce notevolmente il rischio di finire in terapia intensiva o decedere a causa del Covid. Ed è proprio su questo aspetto che il Governo insiste: indurre il maggior numero possibile di persone a vaccinarsi in modo da non mandare di nuovo in tilt gli ospedali come durante la prima ondata. La nuova ordinanza dell’Esecutivo di Mario Draghi ha, infatti, introdotto l’obbligo vaccinale per tutti i soggetti dai 50 anni in sù, sia lavoratori che non. Chi rifiuterà incorrerà in sanzioni che potranno andare da 100 euro una tantum fino a 1500 euro con sospensione dal lavoro.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi – nel corso della conferenza stampa per illustrare il decreto anti Covid approvato dal Governo la scorsa settimana – ha puntualizzato che tutto ciò che lui e la sua squadra stanno facendo, lo fanno per il bene del Paese. E non ha mancato di sottolineare che se l’Italia è nuovamente travolta dal Covid, la colpa è solo di chi ancora si ostina a rifiutare il vaccino. “Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipendono dal fatto che ci sono dei non vaccinati, che hanno probabilità molto maggiori di sviluppare forme gravi di malattia. Grazie al vaccino la situazione è molto diversa dal passato.Siamo stati tra i primi ad adottare l’obbligo vaccinale per alcune categorie. Ora la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione gli ospedali, soprattutto lo ripeto per gli effetti sulla popolazione non vaccinata”– le parole di Draghi.
Eppure i dubbi tra la popolazione sono molti: l’introduzione del Green Pass prima e del Super Green Pass dopo nonché l’introduzione del vaccino obbligatorio per diverse categorie di lavoratori, non ha prodotto alcuna decrescita dei contagi: tutt’altro. Più vaccinati significa anche meno persone che fanno regolarmente il tampone ogni due giorni. Ma se con il tampone si sa subito se si è positivi oppure no, un vaccinato potrebbe avere il Covid senza saperlo e, dunque, andare ovunque a diffondere l’infezione. Ad oggi l’86,43% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi di vaccino e il 59,94% dei cittadini ha anche ricevuto la terza dose: eppure i contagi – e i ricoveri – continuano ad aumentare. Per questo alcuni potrebbero dubitare che alla base delle decisioni politiche ci siano ragioni scientifiche. A tal proposito alla conferenza stampa è intervenuto anche il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha comunicato alcuni dati rispetto alle percentuali di non vaccinati negli ospedali. Speranza ha ribadito: “Se vogliamo ridurre la pressione sugli ospedali, se vogliamo salvare vite umane, se vogliamo tutelare la ripresa economica è fondamentale ridurre l’area dei non vaccinati. Questo è il senso del decreto e la decisione del Governo è basata su questi dati scientifici“. Infine il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli, ha assicurato che le decisioni dell’Esecutivo Draghi sono state prese nel pieno accordo con le opinioni degli esperti. Stesso discorso per la scuola, su cui ci sono state molte polemiche anche per la mancata richiesta di un parere formale al Comitato tecnico scientifico: Locatelli però ha detto che ci sono state ben 7 riunioni sul tema e gli esperti avrebbero ribadito il supporto al ritorno alle lezioni in presenza.