Un nuovo studio spiega come mai la riesplosione dei contagi di Covid nonostante gran parte della popolazione sia ormai vaccinata.
Ce lo stiamo chiedendo tutti da settimane: come mai, nonostante la percentuale dei vaccinati in Italia abbia raggiunto il 90% o quasi, i contagi di Covid sono riesplosi? Anche persone già vaccinate con due o tre dosi si stanno infettando. L’ex campione della Roma Antonio Cassano, giovane, sportivo e vaccinato, è addirittura finito in ospedale in gravi condizioni a causa del virus. L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli, anche lui positivo dopo tre dosi di vaccino. Che sta succedendo? A spiegarlo un nuovo studio condotto da un team di scienziati dell’università dell’Insubria e dall’Asst dei Sette Laghi, e pubblicato su EBioMedicine, rivista di The Lancet. Dalla ricerca è emerso che i vaccinati contro il Covid presentano anticorpi neutralizzanti anti-Spike nel sangue ma non nella saliva. Questo potrebbe spiegare perché la vaccinazione a mRNA – Pfizer e Moderna – e’ efficace e protettiva contro la malattia severa ma non nel blocco dell’infezione e quindi della circolazione del virus.
La ricerca “Mucosal immune response in BNT162b2 COVID-19 vaccine recipients” si basa su un’indagine che ha coinvolto 60 operatori sanitari dell’ospedale varesino. Dai risultati emersi si evince che dopo due dosi di vaccino a mRNA, tutti i soggetti presentano anticorpi neutralizzanti anti-Spike nel sangue ma non nella saliva. Gli anticorpi nella saliva vengono sviluppati solo da coloro che hanno avuto il Covid e sono guariti in quanto in essi le mucose orali sono state a contatto con gli antigeni virali. Gli unici davvero immunizzati, insomma, sono i guariti. Lo studio e’ stato coordinato dal dottor da Lorenzo Azzi, ricercatore odontoiatra e patologo orale, mentre il disegno sperimentale è stato seguito dalla professoressa Greta Forlani, direttrice del Laboratorio di Patologia generale e immunologia Giovanna Tosi: “Oggi il riacutizzarsi della pandemia fa emergere sempre con maggiore urgenza la necessita’ di indurre un’immunita’ sterilizzante per bloccare la diffusione del virus. A nostro parere per raggiungere questo obiettivo occorre rafforzare le difese immunitarie a livello delle vie aeree, sviluppando ad esempio preparazioni vaccinali somministrate nel cavo orale o nelle vie nasali, che rappresentano la prima barriera all’ingresso del virus nell’organismo” – hanno spiegato gli esperti. Pertanto, in futuro, sarà necessario creare un vaccino che si possa somministrare attraverso il naso o la bocca al fine di evitare nuove ondate pandemiche come quella a cui stiamo assistendo. “Sulla base delle evidenze sperimentali ottenute da questo primo studio, stiamo valutando l’andamento della risposta immunitaria umorale nel siero e nelle mucose negli stessi soggetti a circa sei mesi dal termine del ciclo vaccinale e dopo il terzo boost antigenico”– hanno concluso i due scienziati.
Il morbo di Alzheimer è una delle malattie più devastanti del nostro tempo, colpisce circa…
Il tumore è una delle patologie più diffuse a livello globale, eppure poche persone…
Una nuova minaccia sta mettendo in allerta i cittadini italiani, e potrebbe provenire direttamente dal…
Un'opzione nascosta su WhatsApp che potrebbe cambiare il modo in cui usi l'app ogni giorno.…
Acquistare una nuova abitazione richiede un impegno economico rilevante. Che si tratti di una prima…
Sempre più aziende permettono ai propri dipendenti di lavorare in smart working, ovvero di svolgere…