Landini vuole l’obbligo vaccinale per tutti. E dice che Draghi non ha abbastanza fegato

Vaccino obbligatorio per tutti: questo chiede Maurizio Landini, segretario del sindacato Cgil. Ma molti sarebbero i lavoratori che resterebbero disoccupati.

Getty Images/Emanuele Cremaschi

Il Governo Draghi non si è ancora pronunciato sulla possibilità di rendere obbligatorio per tutti il vaccino anti Covid. Per il momento l’obbligo ha riguardato solo alcune categorie di lavoratori: operatori sanitari, Forze dell’Ordine e personale scolastico. Imporre l’obbligo comporterebbe assumersi anche la responsabilità di eventuali effetti collaterali che, seppur rari, non sono mancati. La giovanissima Camilla Canepa ne è un esempio. Ma c’è chi chiede all’Esecutivo di andare fino in fondo e dare un segno di coraggio imponendo a tutto il Paese l’obbligo di vaccinarsi. Ad avanzare la richiesta Maurizio Landini, segretario nazionale del sindacato Cgil: “È dal mese di agosto dello scorso anno che lo chiediamo! Pensiamo che si debba estendere l’obbligo a tutti i cittadini del nostro Paese. La recrudescenza del virus impone al Governo un’assunzione di responsabilità. Non ci sono alternative al vaccino. Il vaccino deve essere obbligatorio per tutti perché il virus riguarda tutti” – le parole del volto storico della Cgil intervistato dalla Repubblica.

Landini puntualizza che non servirebbe imporre il Super Green Pass – Pass rinforzato, rilasciato solo a chi è guarito o vaccinato – in tutti i luoghi di lavoro. In quanto, a suo dire, il Covid si diffonde soprattutto, sui mezzi pubblici e nei luoghi affollati. Tuttavia, anche sui mezzi pubblici, a partire dal 10 gennaio prossimo, potrà salire solo chi è vaccinato o guarito dall’infezione: per salire su treni, bus, tram e metro non basterà più essere muniti dell’esito negativo di un tampone. A chi rivendica il diritto di poter decidere liberamente sul proprio corpo, Landini risponde che la salute collettiva di tutto il Paese viene prima: “La nostra Costituzione prevede che l’obbligo vaccinale si possa fare purché lo stabilisca la legge. E’ anche un modo per richiamare le persone alla responsabilità collettiva: oggi la tutela della salute dipende dalla responsabilità collettiva. Dunque la tutela del diritto della salute di tutti è la condizione per essere liberi».

Il segretario del sindacato, non tiene, però, in considerazione un fattore determinante: se verrà introdotto l’obbligo vaccinale per tutti, saranno in molti i lavoratori che resteranno a casa poiché non tutti saranno disposti a cedere e a vaccinarsi. Che ne sarà di questi dipendenti che resteranno a casa? Le scuole sono già in affanno: solo in Lombardia, tra docenti e personale scolastico – secondo le prime stime dell’Associazione nazionale dei presidi – sono circa 4mila i no vax che verranno sospesi. Questo comporterà che alla riapertura del 10 gennaio i bambini e i ragazzi resteranno senza gran parte dei loro insegnanti. Trovare supplenti in così poco tempo è quasi impossibile e le scuole rischiano di restare chiuse. Inoltre vaccino obbligatorio implica niente più tamponi per andare a lavoro. Ma, mentre con un tampone una persona sa subito se è positiva o no e, in caso di positività, resta chiusa in casa, un vaccinato potrebbe avere il Covid senza saperlo e andare in giro a diffonderlo, contribuendo – seppur involontariamente – all’aumento dei contagi.

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