Il filosofo Umberto Galimberti non usa mezze misure: per lui chi rifiuta il vaccino anti Covid commette un reato.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 189.109 unità. Da ieri 231 morti e 33.037 guariti. I ricoverati sono 13.364, + 452 mentre in terapia intensiva 1418 assistiti, +36 da ieri.
Ad oggi non ci sono studi pubblicati che dimostrino che chi è vaccinato contagia meno di chi non lo è. Anzi: uno studio britannico condotto su oltre 600 soggetti e pubblicato sulla rivista The Lancet, ha dimostrato esattamente il contrario. Con la variante Delta, la capacità di contagio dei vaccinati si è rivelata la stessa dei non vaccinati. Ma c’è chi continua a considerare come degli untori coloro che rifiutano il vaccino anti Covid. Qualche tempo fa ha destato un certo sdegno la proposta di un Assessore comunale di Roccagiovine – nella città metropolitana di Roma – di far uscire di casa le persone non vaccinate munite di un segno distintivo in modo da poterle evitare. Come ai tempi del famoso campanellino alla caviglia dei lebbrosi. A intervenire sulla questione anche il filosofo Umberto Galimberti. Lo studioso, autore di numerosi best sellers, da anni si sofferma sul vuoto, sulle lacune dell’epoca contemporanea e sull’importanza di ripensare ai veri valori dell’esistenza. Ma, a quanto pare, tra questi valori non compare il rispetto di chi la pensa diversamente o la libertà di autodeterminazione. Ospite della trasmissione In Onda su La7, Galimberti ha asserito di fronte a milioni di telespettatori che rifiutare il vaccino dovrebbe diventare un reato: “Per sconfiggere il Covid non c’è altra strada che i vaccini. Fin dall’inizio della pandemia dico che l’obbligo vaccinale deve essere esteso. Non è una questione di differenza di opinioni, il fatto è che i no-vax infettano. Hanno una responsabilità sociale enorme e non può essere la loro convinzione mentale a consentire loro d’infettare il resto della società e costringerla ad una vita claustrale. Obbligo vaccinale“. E – sollecitato dal conduttore David Parenzo – Galimberti ha concluso: “Non vaccinarsi dovrebbe diventare un reato? Perché no”.
E, pertanto, se rifiutare il vaccino anti Covid dovesse diventare un reato, chi lo commetterà dovrebbe finire dritto dietro le sbarre. Tuttavia i non vaccinati già da tempo vivono da quasi reclusi. Dall’introduzione del Super Green Pass – patentino rilasciato solo a chi è guarito dal virus o a chi si è vaccinato – i no-vax non possono più entrare in cinema, teatri, palestre, piscine, stadi, tavoli interni di bar e ristoranti. Dal 26 dicembre non possono neppure più consumare al banco dei locali e dal 10 gennaio non potranno nemmeno più salire sui mezzi di trasporto pubblici, neppure quelli locali come autobus, tram e metropolitane per i quali non sarà più sufficiente il risultato negativo di un test antigenico o molecolare. A ciò si deve aggiungere che una persona non vaccinata, per poter lavorare, deve sottoporsi ad un tampone ogni 48 ore e, in caso di positività, deve stare in quarantena chiusa in casa. Mentre una persona vaccinata, non sottoponendosi al tampone, potrebbe avere il Covid senza saperlo e trasmetterlo ad altri. Ance chi è vaccinato, infatti, si infetta e contagia gli altri: ne è l’esempio l’ex pugile Maurizio Stecca, finito in terapia intensiva nonostante due dosi di vaccino.
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