Dopo la farmacista che rifiuta i tamponi a chi non è vaccinato, ora un medico di base segue l’esempio e non vuole più curare i pazienti no vax.
La sanità pubblica è pubblica proprio perché un diritto di tutti in quanto tutti paghiamo le tasse per usufruirne. E questo diritto è a prescindere dalle personali scelte di vita di ciascun cittadino. In tempi di quarta ondata pandemica alcuni medici non la pensano più così. E’ accaduto a Bergamo dove la dottoressa Mara Maffeis, 48 anni, con ambulatori a Ponte Nossa e Premolo, ha chiesto al suo referente di ATS – Agenzia di tutela della Salute – di poter depennare dai suoi pazienti quelli non vaccinati. Secondo il medico di base è colpa di chi non è vaccinato se il Covid ha nuovamente travolto l’Italia. In uno sfogo su Whatsapp, il medico ha scritto: «Si “ringrazia” tutti i pazienti non vaccinati per la nuova ondata pandemica che ci troviamo ad affrontare!!! Chiederò ad Ats la possibilità di revocare tutti i pazienti non vaccinati!!!».
La risposta del suo referente è stata, ovviamente, negativa. E’ stato fatto notare a Maffeis che, allora, allo stesso modo dovrebbe smettere di curare anche gli obesi e i fumatori che, molte volte, si ammalano a causa delle loro scelte alimentari o dei loro vizi. Così la dottoressa sarà costretta a continuare a curare tutti i pazienti, vaccinati e non, seppur contro voglia. Infatti ha spiegato: “Sono stata sommersa dalle telefonate di persone risultate positive, sembrava di essere tornati a marzo 2020. Non so dire quanti tra chi visito non sono vaccinati, ma credo che abbiano giocato un ruolo in questa nuova ondata. I primi positivi che ho visitato, guarda caso, erano 4 persone non vaccinate. Con una parte ci ragioni, con altri è inutile, è capitato che mi chiedessero se è vero che il vaccino rende sterili. Io non ho più voglia di perdere tempo con queste persone. Chi non la pensa come me può cambiare medico».
Dopo il messaggio inviato nella chat dei pazienti in cui Maffeis anticipava la sua intenzione di non curare più le persone non vaccinate, sono piovuti insulti e minacce. Ma non le solite minacce scurrili, qualcuno le ha fatto notare che avrebbe fatto valere i suoi diritti e, dopo aver sporto denuncia ai Carabinieri, si sarebbe rivolto alle vie legali. In Italia, infatti, fino ad oggi, non è permesso rifiutarsi di curare un paziente. Altri hanno avvisato la dottoressa che avrebbero promosso una raccolta firme per farla rimuovere e che avrebbero avvisato le televisioni nazionali e il medico ha avuto il sospetto che alcuni dei pazienti che si sono presentati in studio, nei giorni successivi, fossero personaggi televisivi andati apposta per incastrarla. Ma la 48enne non teme nessuno e, anzi, quasi spera che le telecamere le facciano visita in modo da poter urlare al mondo l’importanza di vaccinarsi. “Io ho fatto tre dosi di vaccino, sono stata sempre malissimo, ma sono pronta anche per la quarta”– ha puntualizzato. Alla fine si è tutto risolto in un nulla di fatto: Maffeis, in quanto medico di base del servizio sanitario nazionale, volente o nolente, dovrà continuare a curare tutti. Anche chi non la pensa come lei. Bergamo non è nuova a queste situazioni: qualche tempo fa una farmacista si rifiutò di fare i tamponi alle persone non vaccinate. Ma rifiutarsi di fare un tampone significa, seppur involontariamente, contribuire alla diffusione del Covid e, in ultima analisi, all’aumento dei contagi in quanto anche i vaccinati possono infettarsi e trasmettere il virus.