Uscito dalla rianimazione, l’ex campione di pugilato Maurizio Stecca invita tutti a vaccinarsi. Lui era vaccinato con due dosi.
L’incubo è finito per l’ex campione di pugilato Maurizio Stecca. Il 58enne ha affrontato il match più duro di tutta la sua vita: quello contro il Covid. E, nonostante le due dosi di vaccino, non è stata una banale influenza né tantomeno un raffreddore per l’ex pugile: Maurizio è finito in terapia intensiva, intubato all’ospedale di Treviso. La medaglia d’oro olimpica a Los Angeles ’84 ed ex campione del mondo dei pesi piuma ha ammesso: “È stato orribile, l’esperienza più brutta della mia vita. Mi hanno intubato e addormentato per quattro giorni. Chi non vive sulla propria pelle quelle cure che ti tengono attaccato alla vita non può capire cosa sia davvero il Covid“.
Il 58enne rivive ora la sua esperienza e spiega che, dopo l’aggravarsi delle sue condizioni e il ricovero presso il nosocomio veneto, dalla maschera d’ossigeno è passato al rimedio estremo dell’intubazione in terapia intensiva, ultima arma a disposizione dei medici per cercare di far arrivare ossigeno ai polmoni attaccati in maniera feroce dal Covid. Solo dopo 14 giorni di ricovero Stecca ha vinto la sua battaglia contro il virus. L’ex pugile aveva già ricevuto le prime due inoculazioni del vaccino ed era in attesa della terza. Ora che è uscito dall’incubo ribadisce quanto sia fondamentale – a suo dire – vaccinarsi e sostiene che chi non si vaccina ma finisce in terapia intensiva stia rubando il posto agli altri: “La gente deve capire che nonostante la vita sia fatta di scelte personali non si può mettere a rischio gli altri. Ad assistere me, un solo paziente, c’erano otto infermieri. I quattro no-vax in camera con me stavano occupando il posto di qualcun altro. Le nostre scelte contano”– le parole di Maurizio Stecca.
E’ necessario precisare che anche dopo tre dosi di vaccino è possibile infettarsi e contagiare gli altri. Ad oggi non sono stati pubblicati studi che dimostrino che chi è vaccinato contagia meno di chi non è vaccinato. Anzi: un recente studio britannico – che ha ottenuto la pubblicazione sulla rivista medica The Lancet – condotto su 621 persone con i sintomi del Covid, ha evidenziato come, nel caso di variante Delta, la capacità di trasmissione dei vaccinati sia pressoché identica a quella dei non vaccinati. Pertanto è sempre importante non abbassare mai la guardia e continuare a rispettare le norme anti Covid: distanziamento di almeno un metro, frequente igienizzazione delle mani e mascherina sia al chiuso sia all’aperto, come da nuova ordinanza del Governo. Nell ultimo mese, stando al report del’Istituto Superiore della Sanità, i contagi tra chi è vaccinato hanno doppiato i contagi tra i non vaccinati. Il vaccino, nella maggior parte dei casi, evita di finire in terapia intensiva o di morire a causa del virus. Tuttavia – l’ex pugile ne è l’esempio – esistono le eccezioni. Stecca, felice di aver vinto anche questo incontro contro il Coronavirus, ha concluso: “Il peggio è passato. Non ho più il Covid, sono fuori pericolo e lavoro per recuperare la respirazione. Ogni giorno mi abbassano l’ossigeno e mi tolgono un’altra flebo. Non distinguo ancora i sapori, ma ho ricominciato a mangiare. Non so ancora quando potrò tornare a casa, ma non ho fretta. Se è necessario che mi tengano in ospedale per delle cure particolari resterò, ma vorrei tornare a casa il prima possibile per liberare il posto per chi ne ha più bisogno di me”.
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