Il noto conduttore fa coming out, la notizia ha colto tutti quanti di sorpresa: ecco cosa sta succedendo, tutta la verità.
Ognuno dovrebbe essere assolutamente libero di vivere la propria sessualità come meglio crede, senza dare spiegazioni di alcun tipo a nessuno; al giorno d’oggi però, c’è ancora chi si sente in “dovere” di dover fare coming out e annunciare a tutti la propria omosessualità.
A qualche mese dalla respinta del DDL Zan, che tanta delusione ha provocato nelle comunità LGBTQ e, in generale, in tutti i cittadini che credono nei diritti umani, arriva ora a sorpresa una nuova dichiarazione di un conduttore televisivo, che coglie tutti alla sprovvista perché sposato e con una figlia. Ecco la verità.
In una recente intervista al Corriere della Sera Marco Bianchi, noto chef e volto della tv, nonché food mentor della Fondazione Veronesi, si è completamente aperto ed ha fatto coming out, raccontando la sua esperienza anche con la moglie e la figlia.
“Una sera, mentre la nostra bimba dormiva, ho detto a mia moglie Veruska ‘sono omosessuale” spiega Bianchi, che rivela come abbia detto alla moglie di esserlo sempre stato e che il rapporto con lei, a quel punto, poteva essere solamente di amicizia. “Quello che va oltre, probabilmente, è con un uomo”.
Lo chef, dopo una lunga riflessione su sé stesso, ha deciso di rivelare a tutti il suo orientamento sessuale: “Ho avuto la forza di fare coming out solo dopo aver raggiunto altre certezze. Veruska mi è stata vicino. Mi mancava qualcosa: gli apprezzamenti femminili non mi gratificavano, poi la paternità mi ha dato lo spunto finale di riflessione“.
La moglie ha capito e supportato il padre della figlia, che ora ha trovato l’amore con Luca Guidara, influencer e coach dell’ordine. “Dopo aver consultato alcuni esperti, abbiamo deciso di dirlo anche a nostra figlia. Le ho raccontato la verità, che voglio tanto bene a mamma, ma il mio cuore batte più forte con Luca” spiega Bianchi, che ha anche fatto conoscere Luca alla figlia, col nuovo compagno già capace di suscitare le simpatie della bambina.
Marco ammette che da sempre è stato attratto dagli uomini, ma che come spesso succede ha represso la sua omosessualità per paura, essendo cresciuto in una famiglia “fortemente cattolica e priva di strumenti”.
“Ricordo quando mio papà inneggiava a un documento contro l’omosessualità della Congregazione della fede, quando mia mamma chiamava “poverino” l’amico gay di mia sorella o rispondeva alla vicina che giocavo con le bambole perché mi piacevano le bambine” sottolinea Marco, sicuramente cresciuto in una situazione difficile.
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“Cosa potevo capire? Pensavo che essere gay fosse la cosa più brutta del mondo. Quando metti insieme i tuoi pezzettini di vita crei un cerchio della sicurezza. E senti una forza con la quale puoi buttare giù un muro o, finalmente, ammettere di essere omosessuale” conclude lo chef, finalmente ora libero dalla paura di giudizi provenienti solamente dall’ignoranza e da costruzioni sociali tutte fittizie.
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La storia di Bianchi, così come il comportamento suo e della moglie, sarà sicuramente d’ispirazione per tante persone magari coinvolte in una relazione di “facciata”, che non porta alla felicità di nessuno dei due membri della coppia.
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