La terza dose di vaccino anti Covid potrebbe non essere l’ultima. La variante Omicron sta rimettendo tutto in discussione e la preoccupazione degli esperti è ai massimi livelli.
Il professor Matteo Bassetti – direttore delle Malattie Infettive presso il Policlinico San Martino di Genova – lo aveva anticipato: la terza dose del vaccino anti Covid è da intendersi come la terza rata di un’automobile acquistata in leasing. Pertanto non sarà l’ultima ma solo la terza tappa di un processo che nessuno sa ancora quando terminerà. La conferma arriva ora dalla direttrice esecutiva dell’Agenzia Europea per il farmaco – Ema – Emer Cooke, la quale ha espressamente dichiarato: “La situazione epidemiologica è preoccupante in tutta Europa. Non sappiamo ancora se avremo bisogno di un vaccino adattato per la variante Omicron. La comunità scientifica ha bisogno di vedere più dati sull’impatto della variante sull’efficacia dei vaccini approvati”. Se la variante Omicron dovesse diventare predominante – come sostenuto di recente da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, potremmo quindi trovarci con vaccini non più efficaci e, pertanto, inutili. La situazione epidemiologica è stata rimessa tutta in discussione da questa nuova mutazione virale e, pertanto, la terra torna a tremare sotto i piedi, anche degli scienziati che vedono svanire le certezze acquisite in questi due anni di lotta contro il Covid.
Sulla questione è intervenuto anche Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e prodotti terapeutici Covid-19 per l’EMA. Cavaleri ha ribadito che, al momento, i dati sono insufficienti ma vista la rapidità con cui la Omicron si sta diffondendo, potrebbero bastare poche settimane per avere maggiori informazioni. L’esperto ha ammesso che, sulla base dei primi numeri, è evidente che ci sia una caduta, da parte degli attuali vaccini in uso, della capacità di neutralizzare il Covid. Infatti i contagi non smettono di salire come anche i ricoveri, anche in terapia intensiva nonostante la popolazione over 12 vaccinata sia vicina al 90 per cento. Cavaleri si è spinto oltre la sua collega e addirittura ha ipotizzato che il vaccino anti Covid potrebbe diventare come quello contro l’influenza, cioè riformulato ogni anno: “Stiamo già pensando allo sviluppo di un vaccino per la variante Omicron. E’ possibile che ci si troverà in futuro ad uno scenario simile a quello dell’influenza con vaccini che vengono aggiornati ogni anno. Possibile ma in questo momento non ancora certo“.
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