Scuola sempre più incerta. Sul tavolo del Governo compare l’ipotesi d’introdurre il Green Pass obbligatorio già alle elementari.
Situazione sempre più incerta e non solo per quanto riguarda il Natale. I contagi aumentano nonostante, ormai, quasi il 90% della popolazione sopra i dodici anni abbia ricevuto due dosi di vaccino. Il rischio di dover chiudere di nuovo tutto a gennaio non sembra più così improbabile. Per scongiurare ad ogni costo un nuovo lockdown l’Esecutivo sta estendendo l’obbligo vaccinale ad un numero crescente di categorie lavorative tra cui Forze dell’Ordine e personale scolastico. Ed è proprio la scuola che potrebbe pagare il prezzo più alto. Intanto molti insegnanti non cedono e continuano a rifiutare il vaccino con il risultato che i bambini e i ragazzi potrebbero restare senza docenti. Secondo le prime stime a gennaio potrebbero mancare all’appello almeno 40mila insegnanti. Per porre rimedio il Governo sta valutando di sostituirli con i laureandi, cioè gli studenti all’ultimo anno di Università.
Ma non è questo l’unico nodo da sciogliere. Infatti diversi sindaci, per salvare la didattica in presenza, stanno chiedendo al Premier Mario Draghi d’introdurre l’obbligo di Green Pass per gli studenti di ogni ordine e grado. Al momento, infatti, solo gli studenti universitari sono obbligati ad avere il patentino se vogliono seguire le lezioni in presenza. I sindaci chiedono che quest’obbligo venga esteso anche agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori. Questo è l’appello di un drappello di sindaci, capitanati dal primo cittadino di Pesaro Matteo Ricci: “Chiediamo al Governo di introdurre subito il Green Pass anche nelle scuole per salvare la didattica in presenza. C’è il rischio concreto, visto l’aumento dei contagi, che da gennaio tutte le scuole italiane vadano in Dad. Non possiamo permetterlo. È nostro dovere tutelare sia il diritto al lavoro che il diritto all’istruzione”.
L’appello è stato firmato dai sindaci delle maggiori città: Beppe Sala, Sindaco di Milano, Matteo Lepore, Sindaco di Bologna, Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia, Edoardo Gaffeo Sindaco di Rovigo, Valeria Mancinelli, Sindaco di Ancona, Nazareno Franchellucci, Sindaco di Porto Sant’Elpidio. La richiesta dei primi cittadini sembra giustificata dal fatto che i contagi di Covid tra bambini e ragazzi sono in rapido aumento: in una settimana nella fascia d’età 0-9 anni l’incidenza è passata da 275 a 317 casi per 100mila. È la fascia d’età dove al momento la circolazione del virus è più elevata. L’obbligo di Green Pass comporterebbe o dover vaccinare i bambini e gli adolescenti oppure sottoporli ad un tampone ogni due o tre giorni: spesa che non tutte le famiglie possono sobbarcarsi. Pena relegare i bimbi e i ragazzi senza Green Pass alla didattica a distanza.
Ma i presidi non ci stanno a compromettere il diritto all’istruzione che è un diritto di tutti vaccinati e non. Attraverso la voce di Antonello Giannelli, presidente dell’associazione dei presidi, hanno risposto all’appello dei sindaci con queste parole: “La scuola necessita di una estrema e doverosa gradualità nell’introduzione di misure che potrebbero comportare una compressione del diritto all’istruzione. Sono altre le rivendicazioni da portare avanti: chiedere al ministero della Salute di potenziare i tracciamenti, al generale Figliuolo i rinforzi militari per le strutture sanitarie sul territorio, al Mef e al governo tutto ulteriori 300 milioni di euro per gli impianti di aerazione nelle nostre scuole, dopo i primi 150 stanziati ad aprile”