Un bimbo di 45 giorni in coma in condizioni gravissime. Nessuno sarebbe riuscito ad evitare la tragedia prima che accadesse il peggio.
Nessuno è riuscito ad intervenire per evitare il peggio. E così, un neonato di 45 giorni, si trova ora in coma all’ospedale dei Bambini di Palermo con un edema cerebrale. Le sue condizioni sono gravissime e nessuno può ancora dire se ce la farà. Il bimbo sarebbe caduto dalle braccia della mamma mentre si trovavano per la strada. Secondo la ricostruzione degli inquirenti si sarebbe trattato di un incidente: mentre sua madre lo teneva in braccio si sarebbe sentita male e il piccolo le sarebbe scivolato finendo per terra. La donna in quel momento era sola e, pertanto, nessuno poteva prendere il piccolo evitandone la caduta. Il bambino è figlio di una giovane coppia di Partinico, nel Palermitano, entrambi – da quanto emerso – avrebbero circa trent’anni.
Dopo essere caduto dalle braccia della mamma, il bimbo ha battuto molto forte la testa per terra, sull’asfalto. Quando la mamma ha riaperto gli occhi – ha dichiarato la donna – e si è resa conto di quanto accaduto, avrebbe immediatamente chiamato il marito per venirle in soccorso. In quel momento il padre del neonato si trovava al lavoro. Nonostante, dal racconto sembrerebbe essersi trattato di una tragica fatalità, la Polizia sta già indagando sul caso poiché, viste le condizioni del neonato, i medici hanno subito allertato le Forze dell’Ordine per escludere che dietro le condizioni del piccolo possa celarsi ben altro che un incidente. Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni ha aperto un fascicolo “modello 45”, cioè senza ipotesi di reato. Si spera non sia questo il caso ma, nelle pagine di cronaca nera, non mancano i casi di madri che cercano di uccidere i propri figli. A volte per vendetta, altre volte per depressione. Qualche mese fa, in provincia di Milano, una donna di poco più di 40 anni, Patrizia Coluzzi, uccise la figlia di 2 anni accanendosi sul piccolo corpo con un pugnale. La donna si stava separando dal padre della piccola e, dopo aver commesso l’atroce gesto, lo aveva chiamato per dirgli che la loro bambina non c’era più.