Covid, mai così tanti positivi da maggio: “Siamo pronti a vaccinare casa per casa”

In previsione del Natale, il Governo sta lavorando ad un piano per vaccinare in modo massiccio tutta la popolazione sopra i 5 anni di età.

Getty Images/Hugh Hastings

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 23.195 unità. Da ieri 129 morti e 14.802 guariti. I casi attualmente positivi salgono a 305.653, + 8259 rispetto a ieri (era dal 16 maggio che i positivi non superavano i 300mila). I ricoverati sono 7309, +146 mentre in terapia intensiva 870 assistiti, +7 da ieri.

“Vaccineremo casa per casa”

Il Natale preoccupa: maggiori contatti tra amici e familiari, strade e piazze affollate per la corsa ai regali, pranzi e cene dove si potrebbe abbassare un po’ troppo la guardia oltreché la mascherina. Il Governo, dunque, corre già ai ripari. Ieri il Premier Mario Draghi ha riunito i ministri per chiedere, con più di due settimane di anticipo, la proroga dello Stato di Emergenza almeno fino a marzo 2022. Questa volta, infatti, la proroga non può essere decisa con un decreto di Palazzo Chigi poiché lo Stato di Emergenza – iniziato a gennaio 2020 – non può durare più di 12 mesi e può essere prorogabile solo per altri 12 mesi in base alla legge che lo regola. Pertanto, conti alla mano, dovrebbe concludersi il 31 gennaio 2022 al massimo. Ma per il Governo l’emergenza non è ancora finita e a Draghi serve l’autorizzazione del Parlamento per procedere. Sul fronte medico, gli esperti continuano a spendersi in raccomandazioni per minimizzare il rischio di contagiarsi o contagiare durante pranzi e cenoni. Ma non basta: bisogna premere l’acceleratore sulle vaccinazioni specialmente ora che l’Aifa – Agenzia italiana per il Farmaco – ha dato il via libera al vaccino per i bambini della fascia 5-11 anni. A rassicurare la popolazione è intervenuto il generale Paolo Francesco Figliuolo: “Pronti a vaccinare tutta la platea: fino a Natale ci sarà una media di 500 mila somministrazioni nei feriali e di 300-350 mila nei festivi” – queste le parole di Figliuolo appena nominato capo del Comando operativo di vertice interforze, un incarico che gli permetterà di coordinare i vari corpi delle forze armate per spingere i prossimi passi della campagna vaccinale.

Il generale ha inoltre puntualizzato: “Con i team sanitari mobili porteremo le vaccinazioni nelle zone remote del Paese, andremo casa per casa, in favore di persone anziane e fragili che hanno difficoltà ad accedere alla vaccinazione”. Il problema cruciale, però, resta un altro: ci sono almeno 6 milioni di adulti che rifiutano il vaccino e anche molti genitori sono titubanti a fare iniettare il farmaco ai loro piccoli. In Lombardia, infatti, solo il 4% delle mamme e dei papà di bimbi tra i 5 e gli 11 anni hanno prenotato la vaccinazione. Lo stesso microbiologo patavino Andrea Crisanti, recentemente, ha asserito che, se avesse un figlio piccolo, non sa se lo farebbe vaccinare perché lo studio condotto al fine di approvare il vaccino sui più piccoli, a suo dire, in altre condizioni non sarebbe stato ritenuto valido.

 

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