Non vedere il suo bambino da due anni non era più sopportabile per Angelo che ha tentato un gesto estremo.
Non vede il figlio dall’estate del 2019, da quando la ex moglie ha preso il bambino e lo ha portato in Algeria. Più di due anni fatti di lotte e battaglie legali che, fino ad oggi, si sono risolte con un nulla di fatto. Così Angelo Maggioni, 42enne di Primaluna, comune in provncia di Lecco, ha deciso che era giunta l’ora di porre fine a questo calvario: ha preso un coltello da cucina e se l’è puntato alla gola. Voleva farla finita tanta è la sua disperazione per non poter più abbracciare il suo bambino. Solo grazie ad una lunga e paziente opera di convincimento da parte dei Carabinieri, l’uomo ha rinunciato al suo proposito suicida. I militari della Compagnia Carabinieri di Lecco, nel tardo pomeriggio dell’8 dicembre, in seguito a una segnalazione, si sono recati a casa di Angelo e lo hanno trovato proprio mentre si stava puntando il coltello alla gola. Un attimo in più e non lo avrebbero salvato. Dopo quasi due ore un sottufficiale della stazione di Introbio è riuscito a convincere Maggioni a posare il coltello e a farsi accompagnare con l’ambulanza al Pronto soccorso di Lecco per un controllo medico.
Il 42enne, al momento, è anche disoccupato. Ma la ragione della sua volontà di togliersi la vita non è da ricondursi alla perdita del lavoro anche se, certamente, questo ha peggiorato la situazione. Il motivo principale del gesto di Angelo è da ricondurre al difficile rapporto e a una nuova discussione con la ex moglie, che si trova tutt’ora in Algeria con il bambino nonostante gli accordi e una sentenza di un giudice italiano imponesse l’affido congiunto in Italia. Non è la prima volta che Angelo viene salvato dai Carabinieri. Lo scorso giugno l’uomo si stava recando a piedi a Ginevra, al palazzo dell’ONU – un cammino di quasi 500 km – per avere supporto alla sua causa e poter rivedere il figlio. Durante una sosta il lecchese fu sorpreso da un violento temporale mentre si trovava in prossimità del fiume Lambro, in Brianza. La piena del fiume non lo risparmiò e Angelo fu salvato in corner solo grazie alla sua prontezza nel chiamare il 112. Insomma una vita non facile quella di questo papà.
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