Giulia Scaffidi avrebbe compiuto 18 anni e breve ma una tremenda malattia se l’è portata via prima. La patologia colpisce non solo le giovanissime.
Giulia Scaffidi aveva 17 anni. Ne avrebbe compito18 a breve ma non ci è arrivata a festeggiare la maggiore età: l’anoressia se l’è portata via prima. La giovane pesava 26 kg quando è morta, il peso di un bimbo delle elementari o della scuola materna forse. Il fratello Tony ha voluto raccontare il calvario che, non solo la sorella, ma tutta la famiglia ha vissuto negli ultimi anni: “Si vedeva perfetta a 26 kg: si truccava ogni giorno, usava creme per il viso e smalti per far risaltare quella bellezza che, dal suo punto di vista, aveva finalmente raggiunto. Si staccava la flebo per controllare cosa c’era dentro” – le parole di Tony che prosegue: “Come mia sorella ne ho viste fin troppe. Modelle che nella spasmodica ricerca della perfezione fisica vivono una vita di privazioni. Lavorano per ore e ore senza fermarsi mai: non mangiano nulla per tutto il giorno, nemmeno un caffè“.
Il fratello della vittima spiega che Giulia ormai mangiava più nulla, beveva solo acqua calda e limone e, raramente, una foglia d’insalata. Non voleva nemmeno più essere nutrita con le flebo, anzi se gliele mettevano durante i ricoveri lei se le toglieva per controllare cosa ci fosse dentro. Tony ha scelto di ripercorrere il calvario di sua sorella per mettere in guardia milioni di ragazzine che potrebbero cadere preda dello stesso male: “Non sa le guerre che abbiamo fatto quando ci siamo accorti che aveva iniziato a nascondere il cibo. La prima volta l’abbiamo ricoverata a Piacenza. È rimasta in cura per quattro mesi e quando è uscita dall’ospedale sembrava aver imboccato la via della guarigione… Saliva e scendeva le scale di casa in piena notte per tenersi in forma“. In ospedale la 17enne riprendeva qualche chilo, ogni volta i familiari pensavano fosse sulla strada della guarigione. Una volta a casa l’incubo ricominciava e Giulia tornava a non mangiare.
I numeri degli adolescenti affetti da disturbi del comportamento alimentare erano già oltre la soglia di preoccupazione in periodo pre pandemico, da quanto si legge sul sito del San Raffaele. Durante i mesi di lockdown il fenomeno è esploso e si è aggravato enormemente. Tra gli adolescenti sono aumentate le dipendenze da alcol, l’uso di droga, i suicidi e i disordini alimentari: “Da marzo dello scorso anno a fine dicembre, il Centro Disturbi del Comportamento Alimentare del San Raffaele Turro ha raddoppiato le prime visite per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. L’effetto della pandemia sulla salute mentale, in particolare sui disturbi alimentari, si è fatto sentire con forza: l’esordio di anoressia è più precoce, sono aumentate le richieste di aiuto e si sono acuiti i disturbi alimentari preesistenti” – dicono gli esperti. Nel 2021 sono triplicate – rispetto all’anno precedente – le chiamate al Numero Verde nazionale della Presidenza del Consiglio, SOS Disturbi del comportamento alimentare. Stando alle dichiarazioni degli specialisti, il numero di casi sarebbe cresciuto, in particolare, tra i giovani di 12 anni e solo nel 2020 sono stati oltre 3.000 i morti dovuti a disturbi alimentari.
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