“Ci vuole collaborazione, devono vaccinarsi tutti” è la soluzione per evitare di tornare in Dad. Ora infatti, con un solo caso positivo in una classe, tutti gli studenti seguiranno le lezioni con la didattica a distanza.
È passato circa un mese dall’ultimo comunicato ministeriale che presentava le regole da seguire in caso di presenza di positivi in una classe di studenti. Ieri è arrivata una nuova circolare da parte del Ministero dell’Istruzione e della Salute, con alcune variazioni alle ultime norme, come quella del ritorno della Dad. Pare infatti che, dato l’aumento dei contagi dell’ultimo periodo – precisamente del 25% – e dato l’arrivo nel nostro paese della variante Omicron, il Governo abbia deciso di reintegrare la Dad e la quarantena totale, per tutta la classe – ossia tutti i suoi componenti tra cui insegnanti e studenti – anche nel caso in cui un solo alunno risulti positivo. Da due casi positivi si è quindi passati a uno solo.
In caso di positività di un singolo alunno e nel caso le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente, il dirigente scolastico è autorizzato a mettere tutta la classe in didattica a distanza. Gli alunni dovranno quindi seguire le lezioni in Dad: è questo che viene riportato nella nuova circolare ministeriale. Prima, nella precedente disposizione, la didattica a distanza era prevista con almeno tre – tra alunni e docenti – positivi in classe, e una quarantena selettiva – che dipendeva se uno fosse stato vaccinato o meno – nel caso i positivi fossero stati due. Secondo una ricerca di Skuola.net, da settembre fino ad oggi, circa l’85% degli alunni della scuola superiore non ha seguito alcuna lezione in Dad, ma l’aumento dei casi dell’ultimo periodo, ha cambiato le regole.
Il numero dei contagi è in crescita, molti dei positivi sono proprio i ragazzi che vanno a scuola. L’incidenza settimanale in età scolare è pari a 125 per 100mila abitanti nel periodo tra il 19-25 novembre e quindi, come spiegato dal direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza: “è un valore ben lontano da quello ottimale di 50 per 100mila, utile per un corretto tracciamento dei casi. È perciò opportuno sospendere per ora, il programma di sorveglianza con testing” introdotto un mese fa proprio per evitare il più possibile il ricorso alla Dad.
Quello che viene maggiormente richiesto, è il vaccino. ”La pandemia è ben lontana dalla sua conclusione e dobbiamo tutti collaborare per contrastarla, iniziando da una più completa vaccinazione di massa” dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp). Sembra l’unica soluzione: una collaborazione da parte di tutti, e che a tutti venga somministrato il vaccino anti covid.
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