Se uno studente è positivo, tutta la classe in Dad, e i presidi ora vogliono la vaccinazione di massa

“Ci vuole collaborazione, devono vaccinarsi tutti” è la soluzione per evitare di tornare in Dad. Ora infatti, con un solo caso positivo in una classe, tutti gli studenti seguiranno le lezioni con la didattica a distanza.

Scuola Dad
Stefano Guidi per Getty Images

È passato circa un mese dall’ultimo comunicato ministeriale che presentava le regole da seguire in caso di presenza di positivi in una classe di studenti. Ieri è arrivata una nuova circolare da parte del Ministero dell’Istruzione e della Salute, con alcune variazioni alle ultime norme, come quella del ritorno della Dad. Pare infatti che, dato l’aumento dei contagi dell’ultimo periodo – precisamente del 25% – e dato l’arrivo nel nostro paese della variante Omicron, il Governo abbia deciso di reintegrare la Dad e la quarantena totale, per tutta la classe – ossia tutti i suoi componenti tra cui insegnanti e studenti – anche nel caso in cui un solo alunno risulti positivo. Da due casi positivi si è quindi passati a uno solo.

Con la nuova circolare: un positivo, tutti in Dad

In caso di positività di un singolo alunno e nel caso le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente, il dirigente scolastico è autorizzato a mettere tutta la classe in didattica a distanza. Gli alunni dovranno quindi seguire le lezioni in Dad: è questo che viene riportato nella nuova circolare ministeriale. Prima, nella precedente disposizione, la didattica a distanza era prevista con almeno tre – tra alunni e docenti – positivi in classe, e una quarantena selettiva – che dipendeva se uno fosse stato vaccinato o meno – nel caso i positivi fossero stati due. Secondo una ricerca di Skuola.net, da settembre fino ad oggi, circa l’85% degli alunni della scuola superiore non ha seguito alcuna lezione in Dad, ma l’aumento dei casi dell’ultimo periodo, ha cambiato le regole.

La vaccinazione di massa come unica soluzione

Il numero dei contagi è in crescita, molti dei positivi sono proprio i ragazzi che vanno a scuola. L’incidenza settimanale in età scolare è pari a 125 per 100mila abitanti nel periodo tra il 19-25 novembre e quindi, come spiegato dal direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza: “è un valore ben lontano da quello ottimale di 50 per 100mila, utile per un corretto tracciamento dei casi. È perciò opportuno sospendere per ora, il programma di sorveglianza con testing” introdotto un mese fa proprio per evitare il più possibile il ricorso alla Dad.

Quello che viene maggiormente richiesto, è il vaccino. ”La pandemia è ben lontana dalla sua conclusione e dobbiamo tutti collaborare per contrastarla, iniziando da una più completa vaccinazione di massa” dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp). Sembra l’unica soluzione: una collaborazione da parte di tutti, e che a tutti venga somministrato il vaccino anti covid.

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