Vita dura per i no vax. C’è chi si oppone strenuamente ai test rapidi in farmacia, unica alternativa per molti poter continuare a lavorare.
Se già ora i tempi sono duri, a partire dal 6 dicembre – e, salvo proroghe, fino al 15 gennaio – la vita dei no-vax diventerà decisamente dura. Niente palestra, cinema teatro, caffè al bar o cena al ristorante. Infatti con l’arrivo del Super Green Pass solo chi è vaccinato o guarito dal Covid avrà diritto di accesso a questi luoghi. L’esito negativo di un tampone – molecolare o rapido – sarà accettato solo sui luoghi di lavoro ad eccezioni di quelle professioni per cui è previsto l’obbligo vaccinale. Vera novità del nuovo decreto è l’introduzione del Green Pass anche per salire su tram, autobus, metropolitane e treni regionali. In questo caso, tuttavia, basterà un tampone come per recarsi a lavoro.
Da quando il green Pass è diventato un obbligo anche per poter lavorare, c’è stato un boom di vendite di tamponi, specialmente presso le farmacie che eseguono il test in modo rapido e forniscono il risultato nel giro di quindici minuti. Solo in Lombardia il 14 ottobre – esattamente il gorno prima che il Pass diventasse obbligatorio per lavorare e seguire le lezioni in presenza all’Universita – furono analizzati 105.469 tamponi rapidi: circa 40mila in più del giorno precedente. Ma ora, con la nuova variante Omicron e i contagi in aumento da settimane, alcuni farmacisti hanno deciso di dire basta. La rima ad opporsi, qualche settimana fa, è stata una farmacista di Bergamo, figlia di un medico deceduto con il Covid. La dottoressa ha spiegato che – a suo dire – senza il vaccino si muore e, dunque, ha deciso di non eseguire più tamponi sui no vax.
La scelta di questa dottoressa è stata seguita anche da un altro suo collega che lavora presso la farmacia comunale ’Cuprense’, lungo la statale Adriatica nord. Nel tardo pomeriggio di domenica 28 novembre, di fronte ad una consistente fila di personeche volevano sottoporsi a tampone, forse per poter andare a lavoro il mattino seguente, il farmacista ha esposto un foglio di carta sul quale era scritto: “Per oggi non eseguiamo più tamponi per la vostra e la nostra sicurezza“. In quella situazione l’intenzione non era tanto quella di spingere le persone a vaccinarsi, quanto di evitare assembramenti di persone in attesa del tampone. Infatti il farmacista ha spiegato che si è trattato di una decisione a titolo precauzionale, nessun rifiuto a priori di effettuare tamponi ma solo un un gesto di responsabilità per tutelare tutti. A conferma di ciò, il giorno seguente è tutto tornato alla normalità e si è ripreso il servizio, previa prenotazione telefonica. Tuttavia il sindaco di Cupra – Ascoli – Alessio Piersimoni ha specificato: “La sospensione dei tamponi è stata solo per precauzione. Ma invito i cittadini a sottoporsi al vaccino”
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