Natale, per i bimbi c’è il vaccino sotto l’albero, dice Locatelli “Non sappiamo quanto protegge la terza dose. Non si può escludere la quarta”

Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico che affianca il Governo, si è pronunciato sul vaccino per i bambini della fascia 5-11 anni e sull’eventualità di una quarta dose.

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La scorsa settimana l’Ema – Agenzia europea del Farmaco – si è pronunciata positivamente sul vaccino BioNtech/Pfizer per i bambini della fascia 5-11 anni che fino ad oggi sono scoperti. Se anche l’Aifa – Agenzia italiana del Farmaco – darà il via libera, le somministrazioni sui più piccoli potrebbero partire già prima di Natale. A dirlo il professor Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico che affianca il Governo per l’emergenza Covid. Locatelli ha spiegato: “Se l’Aifa si pronuncerà questa settimana sui vaccini per bambini, le prime somministrazioni ci saranno a partire dal 23 dicembre. E’ inappropriato dire che si è deciso troppo in fretta” – ha puntualizzato l’esperto facendo , forse, riferimento alle parole del microbiologo patavino, il professor Andrea Crisanti, il quale ha recentemente dichiarato che questo farmaco destinato ai più piccoli è stato svilupato in condizioni che, in altre situazioni, non sarebbero ritenute accettabili, testato su un numero di soggetti troppo esiguo. Lo scienziato ha addirittura asserito che se lui avesse un figlio piccolo esiterebbe a farlo vaccinare.

Locatelli si è soffermato su un altra questione cruciale in questo momento: la nuova variante Omicron – o Sudafricana – che ha già fatto il suo ingresso in Europa. Questa variante spaventa perché presenta ben 32 mutazioni e il rischio più temuto è che possa non rispondere ai vaccini anti Covid fin’ora approvati. Tuttavia, su questo punto, il coordinatore del Cts sembra tranquillo: “Sappiamo che questa è una variante che ha avuto una diffusione importante in Sudafrica, il tempo che ci ha messo per diventare predominante è largamente ridotto rispetto alle altre varianti, c’è stato un incremento del 260% quasi dei casi in quel Paese: il tutto supporta una maggior contagiosità. Ma i vaccinati sono protetti. Ad oggi nessuna variante si è dimostrata resistente all’effetto dei vaccini. I vaccini che abbiamo sono largamente efficaci. La terza dose per contrastare anche la variante è necessaria” – ha asserito.

Ma siamo sicuri che la terza dose sarà l’ultima? L’Ema sta già parlando di una quarta dose. E se ogni anno il Covid ci presentasse una variante nuova, a quel punto cosa dovremo fare, vaccinarci a vita? L’esperto non si espone e non si sbilancia ma l’ipotesi di una quarta dose, al momento, non si può escludere: “Non sappiamo quale sarà la protezione conferita dalla terza dose. Per analogie con pregressi vaccini la terza dose genera una risposta di memoria più efficace ma da qui a dire che ci conferirà una protezione che dura per anni ce ne corre. Una quarta dose non è escludibile. Non si può dire con certezza in questo momento che verrà somministrata,ma non si può neanche escludere. Più che mai la scienza deve basarsi sulle evidenze che progressivamente si accumulano”.

 

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