Un recente studio indica che il livello di contagiosità di chi è vaccinato è praticamente identico a quello di chi non è vaccinato.
Martedì 24 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il Super Green Pass. Tradotto in termini pratici, questo nuovo patentino – che entrerà in vigore il 6 dicembre e resterà valido fino al 15 gennaio, salvo eventuali proroghe – comporterà ulteriori limitazioni per chi non vuole vaccinarsi. I non vaccinati – dal 6 dicembre al 15 gennaio – non potranno più entrare in bar, ristoranti, cinema, teatri e palestre nemmeno se muniti dell’esito negativo di un tampone appena effettuato. Il tampone – molecolare o rapido – resterà valido solo nei luoghi di lavoro – salvo quelli per cui è previsto l’obbligo vaccinale – e per salire su aerei e treni. Ma con il nuovo decreto, a partire dal 6 dicembre sarà necessario essere vaccinati, guariti o avere almeno un tampone negativo anche per salire su treni regionali, autobus, tram e metro. Queste nuove misure – a detta dell’Esecutivo di Mario Draghi – sono finalizzate a garantire un Natale sereno e “normale” a chi si è vaccinato e ha già fatto fin troppi sacrifici.
Non dissimili da quelle italiane le misure adottate in Germania dalla cancelliera Angela Merkel. In tutto il Paese – ogni volta che verrà superata una certa soglia di ricoveri in terapia intensiva – scatterà la regola del 2G, che comporta la possibilità di accesso in determinati luoghi solo a chi è vaccinato o a chi è guarito dal virus: in pratica un Super Green Pass versione tedesca. Tuttavia, per tenere a bada la situazione in modo ancor più inflessibile, se le ospedalizzazioni dovessero diventare insostenibili, si passerà alla fase 2G+: anche vaccinati e guariti, per poter accedere a determinati luoghi, dovranno sottoporsi ad un tampone che ne accerti la negatività al virus.
Angela Merkel ha sottolineato: “Staremmo meglio in Germania se non ci fosse un tale deficit nelle vaccinazioni”. Tuttavia emerge chiaro un piccolo paradosso: visto che – secondo quanto ribadito più volte dagli esperti e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – anche un soggetto vaccinato può comunque contrarre il Covid e contagiare, siamo sicuri che con il Super Green Pass i contagi di Covid scenderanno? La situazione della Gibilterra pare suggerire tutt’altro: il Paese vanta il 99% di vaccinati ma anche quasi 500 nuovi contagi al giorno nelle ultime settimane.
Lo studio britannico che mette tutto in discussione
I no vax, spesso, vengono visti come “untori”. Anche se né il Governo né i medici hanno mai spinto in questa direzione, ovviamente. Anzi: il Premier Draghi ha ribadito l’importanza della persuasione e del ragionamento e non ha certo invitato all’intolleranza. Tuttavia molti temono che i non vaccinati siano più contagiosi e li additano come responsabili di nuovi focolai. Alcuni esperti hanno addirittura invitato a non fare entrare in casa propria i non vaccinati questo Natale. E’ davvero così? A far chiarezza un recente studio britannico che ha ottenuto la pubblicazione sulla rivista medica del gruppo The Lancet dedicata alle malattie infettive. Gli scienziati hanno specificato che la vaccinazione contro il Covid-19 riduce il rischio di venire infettati in forma grave e garantisce tempi di guarigione più rapidi. Tuttavia, gli individui vaccinati con la doppia dose che contraggono la Variante Delta del Coronavirus hanno una capacità di trasmettere la patologia a un tasso molto simile a quello registrato tra i non vaccinati.
La ricerca – durata un anno e condotta in Regno Unito – ha monitorato in totale 621 persone affette da sintomi di Covid-19. Al termine del lavoro i ricercatori britannici hanno concluso che gli individui vaccinati che contraggono la Variante Delta hanno un tasso di contagiosità del 25% contro il 38% dei non vaccinati. Ma i due indici si avvicinano quando si vanno a vedere i contesti casalinghi dove un soggetto vaccinato ma infetto ha un tasso di contagiosità del 25% a fronte del 23% riscontrato tra i non vaccinati. Il livello di contagiosità dei vaccinati e dei non vaccinati è, dunque, praticamente lo stesso. I ricercatori al termine dello studio hanno, quindi, messo in chiaro: “Sebbene i vaccini attuali rimangano efficaci nel prevenire malattie gravi e decessi per Covid-19, i nostri risultati suggeriscono che la vaccinazione da sola non è sufficiente per prevenire la trasmissione della Variante Delta”. I medici continuano a ripetere l’importanza per tutti – vaccinati e non – di continuare a rispettare le misure di sicurezza: distanziamento di almeno un metro, lavaggio frequente delle mani e mascherina nei luoghi chiusi o anche all’aperto in caso di assembramenti.