Bisogna stare attenti ai cibi che consumiamo tutti i giorni e soprattutto alla loro provenienza: ecco tutti gli alimenti da evitare.
Stiamo parlando di ben 297 segnalazioni di alimenti contaminati nel giro di un anno, quasi una al giorno. Gli alimenti più a rischio sono sicuramente i prodotti confezionati che si possono acquistare nei supermercati, ecco perché risulta necessario sapere quali cibi vanno assolutamente evitati, soprattutto in questo periodo. E’ stato Coldiretti a stilare una lista di tutti i cibi più pericolosi, analisi che è stata svolta sulla base delle segnalazioni degli ultimi mesi – il seguente elenco è stato poi presentato al XIX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione. Scopriamo insieme quali sono gli alimenti sulla suddetta “lista nera”.
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Alimenti contaminati – La lista di Coldiretti
Veniamo al dunque: in cima alla lista ci sono i semi di sesamo provenienti dall’India. Secondo alcune analisi infatti, questi ultimi contengono un grande quantità di ossido di etilene, terribilmente dannoso per la nostra salute. I semi di sesamo inoltre, sono utilizzati in moltissimi ristoranti orientali e, di conseguenza, risulta necessario assicurarsi della qualità dei prodotti che andiamo a consumare. Il prodotto indiano ha subito ben 296 segnalazioni in Europa (stiamo parlando del 12% del prodotto importato).
Attenti poi al pollo polacco: ben 273 campioni analizzati hanno rilevato il virus della salmonella, numero incredibilmente sostanzioso, considerando che il nostro paese ha investito in più di 14 milioni di chili di carne. Come se non bastasse, dopo aver speso 416 milioni di euro in frutta e verdura turca, si è scoperto che in molti casi questo prodotto era zeppo di pesticidi non autorizzati in Italia.
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Evitate anche di comprare il pepe nero del Brasile e le ostriche francesi: il primo contiene anch’esso il virus della salmonella, nel secondo caso invece si parla di norovirus, ossia la principale causa delle gastroenteriti. Allarme anche per le aflatossine presenti nella frutta secca importata dagli Usa e Argentina (in particolare pistacchi e arachidi).
Ecco le dichiarazioni di Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti: “Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi, rispettino gli stessi standard sociali, sanitari ed ambientali delle produzioni italiane ed europee”.