A sorpresa il Reddito di Cittadinanza ha un nuovo sostenitore: l’ex Premier Silvio Berlusconi che, per anni, ha fatto del liberismo la sua cifra distintiva.
Nessuno ci avrebbe scommesso. Eppure ora l’ex premier Silvio Berlusconi – che del liberismo economico ha fatto la sua cifra distintiva – approva il Reddito di Cittadinanza, misura a firma pentastellata che è stata rifinanziata dalla manovra. Secondo il leader di Forza Italia è stata una mossa giusta mantenerlo in quanto – a suo dire – contrasta il fenomeno della povertà, enormemente cresciuta in seguito al lockdown e alle chiusure legate alla pandemia di Covid. Ma che dire dei “furbetti” e delle truffe che ogni giorno – o quasi – vengono scoperti dalla Guardia di Finanza? Soltanto tra gennaio 2020 e settembre 2021 sono stati aperti 12mila fascicoli su percettori abusivi del Reddito e sono andati in fumo non meno di 15 miliardi di euro. Ma per l’ex Presidente del Consiglio si tratta di ben poca cosa: “Gli importi che sono finiti a dei furbi che non ne avevano diritto, sono davvero poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che il reddito è andato finalmente a contrastare” – ha dichiarato il numero uno degli Azzurri in un’intervista al quotidiano Il Tempo.
Questo cambio di rotta a pochi mesi dalle elezioni per il prossimo Presidente della Repubblica, ha lasciato molti perplessi. Alcuni sospettano che l’ex Premier stia tendendo una mano ai Cinque Stelle per assicurarsi il loro sostegno nell’ascesa al Colle, posizione che certo non gli è indifferente. Insomma questo inaspettato supporto al Reddito di Cittadinanza, secondo alcuni, potrebbe essere una sorta di “do ut des” e rientrare nei piani di Berlusconi per salire al Quirinale. In passato infatti il Cavaliere non aveva risparmiato aspre critiche alla misura, e al Movimento Cinque Stelle che l’aveva ideata e spinta. Solo a ottobre 2018 – tre anni fa, dunque – a chi gli chiedeva cosa pensasse del sussidio Berlusconi rispondeva così: “È una barzelletta, una bufala, è una presa in giro per gli italiani”. E ancora: “Il Reddito di Cittadinanza non è solo una proposta priva di coperture, è una proposta radicalmente sbagliata perché deresponsabilizza i cittadini. Compito dello Stato è orientare le persone che sono ai margini del processo produttivo a tornare a farne parte, non mantenerle in una condizione di mera sopravvivenza assistita“. In effetti Berlusconi, che prima di essere un politico è sempre stato un imprenditore, ha sempre sostenuto la teoria del “libero mercato in libero Stato”, della concorrenza e della minor ingerenza possibile del Governo nelle manovre d’impresa. Insomma è sempre stato contro a qualsiasi forma di assistenzialismo. Il Reddito di Cittadinanza, in un certo senso, va nella direzione opposta e, infatti, diversi imprenditori hanno lamentato la difficoltà nel trovare manodopera perché molte persone preferiscono percepire il Reddito piuttosto che accettare un lavoro magari non pagato molto. Lo stesso Beppe Grillo, qualche settimana fa, ha spiegato che grazie al Reddito di Cittadinanza una persona può scegliere se lavorare o no. Eppure oggi l’inaspettata marcia indietro dell’ex rimo Ministro che sembra approvare le modifiche che sono state apportate in manovra, a partire dalla stretta sui controlli e dagli incentivi per i beneficiari dell’assegno affinché accettino un’offerta di lavoro. E sembra giudicare un’inezia le frodi emerse dai controlli della Guardia di Finanza e Carabinieri nonostante gli ingenti danni per le casse dello Stato.
Allo stesso modo il numero uno di Forza Italia considera un buon compromesso l’accordo raggiunto sulle pensioni, per superare Quota 100, misura difesa dalla Lega, gli alleati storici del suo partito. Complessivamente il suo giudizio sul governo Draghi – di cui fa parte anche Forza Italia – è molto positivo: “Questo è un Governo di emergenza che abbiamo proposto noi per primi, con due obbiettivi da realizzare: contrastare la pandemia con una campagna vaccinale capillare e rimettere in moto l’economia usando al meglio le risorse del Pnrr” – ha precisato. Infine non poteva non spendere due parole sull’ipotesi di Mario Draghi al Quirinale, posizione che il Centrodestra avrebbe voluto vedere ricoperta da lui. Il Cavaliere non si scompone e dichiara: “Come non mi stanco di ripetere, qualunque domanda su questo tema è prematura e rispondervi sarebbe irrispettoso, sia verso il Presidente della Repubblica in carica che verso il lavoro dello stesso Draghi“.
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