La curva dell’influenza, quest’anno, è la più alta da 15 anni a questa parte. Le misure anti Covid non hanno permesso al nostro fisico di sviluppare gli anticorpi necessari.
Da un paio di anni a questa parte l’attenzione di tutti è sul Covid. Ma, come ogni anno, l’influenza è tornata a farci visita e non ha mai fatto così tanti casi da quindici anni a questa parte. A dirlo i dati di Influnet: la curva di esordio dell’influenza è quattro volte superiore rispetto agli ultimi 15 anni. La linea di partenza, alla 42esima settimana, pare altissima. Le parole del dottor Silvestro Scotti – segretario nazionale della Federazione medici di medicina generale – lasciano poco spazio ai dubbi e sono tutt’altro che rassicuranti: “Stiamo vedendo molte epidemie familiari: parte il bambino poi seguono tutti gli altri. E’ una situazione preoccupante. E il nostro invito ai pazienti è a vaccinarsi“. Intere famiglie stese dall’influenza. magari un bimbo la contrae a scuola o all’asilo, poi contagia il fratello o la sorella maggiore per arrivare ai genitori e, talvolta, pure ai nonni. Pertanto il consiglio degli esperti è uno: vaccinarsi non solo contro il Covid ma anche contro l’influenza. Questa esplosione di casi influenzali rischia di creare problemi anche nei trasporti in base alle nuova ordinanza firmata dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero dei Trasporti, infatti, basterà anche solo un passeggero con sintomi riconducibili al Covid – molto simili a quelli dell’influenza – per fermare il treno e far scendere tutti.
Paradossalmente proprio la troppa attenzione al Covid ha creato le premesse per questa situazione. In pratica mascherina, distanziamento sociale, scarsi contatti e continua igienizzazione di mani e superfici non ci hanno dato modo di sviluppare gli anticorpi necessari a respingere il virus dell’influenza. Il dottor Scotti ha spiegato: “Si tratta di un’epidemia che si diffonde facilmente in una popolazione che lo scorso anno non ha sviluppato anticorpi, per la bassa circolazione del virus legata alle misure anti Covid“. Così ci troviamo quest’anno dove l’influenza rischia di aiutare il Covid. “Se ci si infetta con il virus influenzale, che può lasciare per molto tempo sintomi come la tosse, e poi si contrae il Covid, starnuti e tosse rischiano di diffondere maggiormente il Coronavirus pandemico” – specifica il medico. Infine l’esperto si sofferma su una questione spinosa il Green Pass. Dopo l’introduzione del Pass obbligatorio anche per poter lavorare – lo scorso 15 ottobre – molti lavoratori si sono messi in malattia per non doversi vaccinare e, al contempo, non perdere il posto. Di conseguenza sono stati rilasciati parecchi certificati dai medici di base che sono diventati, talvolta, bersaglio di critiche. Scotti puntualizza che il 18 ottobre già i casi di influenza erano altissimi e quei certificati non erano, dunque, ingiustificati: “I dati di Influnet sono elevati già dal 18 ottobre, questo vuol dire che casi già circolavano. Chi, all’epoca, ha accusato i medici di famiglia di fare troppi certificati medici, in relazione al Green pass, dovrebbe fare un esame di coscienza. Anche le scuse alla medicina generale, sempre sotto accusa, sarebbero gradite“.
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