Nel trattamento di calcoli ed ulcere viene usato anche il Fillanto, un tipo di pianta particolare dalle svariate proprietà benefiche: ecco quali sono i suoi possibili usi.
Se soffri di calcoli renali o di ulcere a darti sollievo potrebbe essere proprio il Fillanto, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae che può crescere fino a 50-70 cm e che si trova facilmente nelle zone costiere tropicali dell’India, della Cina, del Madagascar e dell’America Latina. Grazie alle sue particolari proprietà, questa pianta conosciuta comunemente anche con i nomi ‘Burrasca del vento’, ‘Seme sotto la foglia’ o ‘Spaccapietre’ favorisce il trattamento delle ulcere e dei calcoli del tratto urinario: scopriamo insieme come.
Fillanto: le sue applicazioni
Nonostante non ci siano sufficienti studi per confermare scientificamente la sua efficacia, questa pianta originaria della foresta pluviale Amazzonica da secoli è usata nella medicina erboristica per contrastare diverse condizioni mediche molto frequenti nelle persone. In particolare, il Fillanto, il cui nome scientifico è Phyllanthus Niruri, è capace di contrastare e trattare:
- Ulcere
- Dissenteria
- Calcoli delle vie urinarie
- Gonfiori
- Disagi dell’apparato genitale maschile e femminile, in particolare delle vie urinarie
Calcoli e Fillanto, l’efficacia della pianta
Non è un caso se il Fillanto in Perù viene chiamato nel linguaggio comune ‘Spaccapietre’: questo è un chiaro riferimento alle sue tradizionali proprietà di contrastare la formazione di calcoli renali. Questa particolare pianta è in grado di rompere le formazioni nei tratti urinari e addirittura ridurne le dimensioni, facilitandone così l’eliminazione.
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In un recente studio del 2018, 56 persone hanno partecipato alla sperimentazione del trattamento dei calcoli renali con Phyllanthus niruri. La scoperta dei ricercatori è stata sorprendente: non solo si è arrivati alla conclusione che l’assunzione del Fillanto è sicura e non provoca effetti avversi significativi sui parametri metabolici, ma questa pianta si è dimostrata significativamente efficace nel contribuire ad eliminare i calcoli urinari aumentando l’escrezione urinaria di magnesio e potassio.
Anche un’altra ricerca pubblicata su PubMed nel 2010 ha suggerito l’efficacia del Phyllanthus, non solo nel ridurre i calcoli esistenti ma anche nella loro prevenzione. Tuttavia per confermare le sue proprietà terapeutiche sono necessari studi clinici randomizzati sul lungo termine.
Non solo calcoli: il Fillanto cura anche infezioni virali, infiammazioni, ulcere ed ha proprietà diuretiche
Ci sono tantissimi studi che hanno indagato le svariate proprietà di questa pianta tropicale: secondo questa ricerca pubblicata sul sito del prestigioso ‘National Center for Biotechnology Information’ (Centro Nazionale per le Informazioni Biotecnologiche), il Fillanto può aiutare a ridurre le ulcere. Non solo: può ridurre anche le infiammazioni (qui la ricerca), le infezioni da Herpes Simplex (qui lo studio del 2013) oltre che dall’epatite di tipo B e dall’HIV (qui la pubblicazione del 2006). Ma non è finita qui: in uno studio del 2018 i ricercatori hanno scoperto anche le proprietà diuretiche della pianta. Risale al 2010 invece la ricerca sui benefici del Fillanto nei pazienti affetti da diabete. Tutti gli studi, però sono recenti: proprio per questi gli incoraggianti dati raccolti hanno bisogno di essere consolidati nel tempo, attraverso un processo di follow-up dei risultati.
Fillanto: come usarlo?
Il Fillanto va assunto sotto forma di integratore che può presentarsi come compressa o come tisana, a seconda dei casi, se si necessita di estratti o direttamente delle foglie della pianta. Prima di farne qualsiasi uso, però, bisogna avvisare il proprio medico curante: sebbene non abbia alcun effetto collaterale, il Fillanto potrebbe interagire con alcuni specifici farmaci e per questo necessita della supervisione di un medico.
Inoltre, l’Agenzia per gli alimenti e i medicinali americana, la ‘Food and Drug Administration’, non regolamenta le singole dosi: la quantità di principio attivo può quindi variare ed è per questo sempre opportuno verificare la quantità e la purezza degli ingredienti degli integratori.
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Una piccola curiosità, il nome Phyllanthus deriva dal greco ‘phyllon‘ che vuol dire foglia e ‘ànthos‘ che vuol dire fiore. Questo nome è stato coniato da Linneo ed è stato assegnato a questo tipo di piante proprio per il loro aspetto particolare: rami appiattiti in guisa di foglie che, nel periodo della fioritura, portano fiori che sembrano spuntare dalle foglie, anche se in realtà si tratta di rami. Il Phyllanthus niruri produce caratteristici fiori gialli, come da esempio nella fotografia successiva.