Un articolo de Le Figaro uscito a ottobre spara a zero su Napoli in vista dell’elezione del nuovo sindaco, ma il premio Oscar Paolo Sorrentino non ci sta e risponde per le rime
“Napoli è il terzo mondo d’Europa”, “mentre tutte le città d’Europa si trasformano, Napoli resta arroccata ai suoi cliché, che sono anche il suo fascino” e ancora “una città fatiscente e soffocata dai suoi debiti, in attesa del suo salvatore” queste le parole con cui Valèrie Segond giornalista francese descrive la città partenopea in un articolo uscito il tre ottobre scorso per Le Figaro. L’autrice scrive questo pezzo portando alla luce i pregi e i difetti della città che ha adottato Maradona, facendone un’analisi brutale ma in parte calzante, in vista delle elezioni in Italia; la rivista ha dedicato un’intera pagina alla città di Napoli e soprattutto al candidato sindaco Gaetano Manfredi, che secondo la Segond sarebbe stato il vincitore più probabile; “Le élite napoletane lo aspettano come il Messia” aveva scritto, e a posteriori le urne elettorali le hanno dato ragione. Più in la nel pezzo la giornalista spiega che Napoli per i francesi non è solo una meta turistica d’eccellenza, ma l’idealtipo della vera città del sud, fatta di “problemi, di contraddizioni, affogata dai debiti e dal problema della Camorra e più suscettibile ad eventuali cambiamenti“.
“Napoli è sommersa dai debiti e ha il più alto debito procapite in Italia”
Nonostante la sfilza di difetti appena elencati, la Segond ci tiene a sottolineare anche la grandezza di questa città, evidenziando la presenza di un polo tecnologico molto avanzato che potrebbe trainare da solo la ripresa della città: l’Apple Academy di San Giovanni a Teduccio, “una piccola Silicon Valley di autentiche eccellenze” ossia un centro di formazione per sviluppatori di app, creato nel 2016 dall’azienda Apple e gestito dal professor Giorgio Ventre. Oltre a questo innovativo polo tecnologico, il giornale francese tra i vanti della città, fa anche riferimento al lavoro di ‘Tecno‘, società stabilitasi nella Riviera di Chiaia e guidata da Giovanni Lombardi, che si occupa di monitorare l’impatto ambientale sui grandi siti marini. L’articolo prosegue a questo punto parlando delle ombre di Napoli, e cita ad esempio il quartiere di Scampia, gestito dalla Camorra, nel quale la delinquenza diventa un problema strutturale. Piovono i commenti negativi sopratutto da parte di chi in quella Napoli ci è nato, l’ha vissuta e soprattutto l’ha elevata a musa ispiratrice per il suo nuovo film “É stata la mano di Dio”, il premio Oscar Paolo Sorrentino, che ha commentato la vicenda affermando “Mi pare che Napoli si difenda benissimo da sola”.