Le previsioni di medici e scienziati per il prossimo Natale non sono rassicuranti. Ribadiscono l’importanza di farsi la terza dose del vaccino anti Covid.
Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid sono saliti di 7698 unità. Da ieri 74 morti e 5220 guariti. I casi attualmente positivi salgono a 123.396, +2521 rispetto a ieri. Crescono anche i ricoveri: 3970, +162 mentre in terapia intensiva 481 assistiti, +6 da ieri.
“A Natale 30mila casi al giorno”
La campagna delle vaccinazioni in Italia è molto più avanti rispetto ad altri paesi europei. In Austria, ad esempio, la percentuale di persone vaccinate con entrambe le dosi è piuttosto bassa, per questo il Governo ha stabilito un Lockdown per chi rifiuta il vaccino: non potranno nemmeno uscire per strada se non per recarsi a lavoro, a fare visite mediche o a fare la spesa. Nel nostro Paese l’introduzione del Green Pass obbligatorio anche per poter lavorare, seguire le lezioni all’Università o accompagnare i bambini a scuola, ha convinto molti scettici a farsi inoculare il farmaco anti Covid. Tuttavia, nonostante la percentuale di soggetti vaccinati sia altissima, i contagi hanno ripreso a crescere e quello che ci attende potrebbe non essere proprio un Natale sereno. Come hanno spiegato gli esperti i vaccini funzionano, ma dopo sei mesi dall’ultima somministrazione l’immunità decresce. Se non si punta massicciamente sulla terza dose, non potremo goderci il Natale e le feste con la stessa spensieratezza degli ultimi mesi. Il fisico e divulgatore Giorgio Sestili ha spiegato: “Siamo in una fase di crescita della pandemia che lascia presagire un aumento dei contagi. Potrebbero essercene 15 mila giornalieri a fine novembre, per toccare punte di 25-30 mila entro Natale”.
Ciò che conta, però – ha sottolineato il Fisico – è il dato delle ospedalizzazioni: se i contagi salgono, ma le terapie intensive rimangono sotto i livelli di guardia, si potrà tirare un sospiro di sollievo. La mina vagante restano i non vaccinati. Ma non solo: costituiscono un rischio anche tutti quelli che non vogliono la terza dose. Sestili precisa che la terza dose è l’unica chance che abbiamo per stare tranquilli durante le prossime festività: “Se a Natale vogliamo dormire sonni più o meno tranquilli, con al massimo qualche regione che si colora d’arancione e nulla di più, ora è molto più importante dare le terze dosi a chi è già vaccinato, invece che cercare di convincere a vaccinarsi chi non lo ha ancora fatto”. Ma come fare a convincere chi del vaccino proprio non vuole saperne? Medici, politici e coordinatori regionali puntano sul pugno duro: ritirare il Green Pass a chi la rifiuta, impedire ai bambini non vaccinati di andare a scuola.
La via prescelta dagli scienziati non si discosta troppo da quella dei medici rilasciare il Green Pass non più dopo un tampone negativo ma solo ed esclusivamente a chi si vaccina: “Vanno cambiati alcuni parametri. Ad esempio, la certificazione vaccinale dovrebbe diventare letteralmente vaccinale”. Un Green Pass solo per i vaccinati, e non più ottenibile sottoponendosi ad un tampone con esito negativo”. Ma Sestili da uomo di scienza sa bene che si può contrarre il Covid – e, dunque, essere potenzialmente contagiosi – anche dopo due, tre o infinite dosi di vaccino perché il Covid è un virus che muta e il vaccino non impedisce l’infezione. Il vaccino anti Covid, infatti, è stato creato per ridurre le probabilità di contrarre il virus in forma grave e, quindi, di morire o finire intubati portando, tra l’altro, al collasso le terapie intensive. I tamponi – sia per i non vaccinati sia per i vaccinati – servono per sapere se una persona ha o non ha il virus addosso, pertanto Sestili propone tamponi gratuiti. Non per tutti però: solo per i vaccinati.